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Immagini delle regate e degli atleti nel porto sono filmati d’archivio pre-emergenza Covid

“Avevamo in calendario alcune bellissime manifestazioni tra le quali il Mondiale 420 e il Campionato Italiano J70 ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare per questa ondata di Covid”.

È rassegnato ma anche fatalista Beppe Zaoli, presidente dello Yacht Club Sanremo e imprenditore velico. Lo incontriamo all’interno della sua veleria nel porto degli Aregai a Santo Stefano al Mare dove di fianco ai tavoloni dove vengono lavorate e preparate vele di diverse dimensioni e consistenze spiccano cartoni pieni di mascherine indispensabili per proteggersi dal contagio.

“Si è dimostrato un ostacolo insormontabile – spiega – cercare di far muovere gli equipaggi da tutta Europa e anche da fuori e così sono state annullate tutte e due le manifestazioni. Il Mondiale 4.20 si sarebbe svolto proprio agli Aregai. Ci sono alcune nazioni che da tempo erano già qui per preparare il Mondiale e per allenarsi in questo campo di regata. La Polonia per esempio è ancora qui e continua il suo stage ed è molto positivo questo aspetto che dimostra come sia a Sanremo che ad Imperia o qui a Santo Stefano, dove è molto apprezzata anche la logistica, si creano situazioni ideali per regatare e lo si può fare tutto l’anno”.

Non si fermano invece le vostre macchine che producono, oltre che le famose vele, anche mascherine di protezione da Covid.

“Abbiamo iniziato lo scorso marzo – racconta Zaoli – ci siamo attrezzati utilizzando in partenza il materiale per le vele, poi il work-in-progress ci ha portato ad alzare costantemente il livello ed ora siamo arrivati ad una produzione molto importante che è apprezzata in tutta Europa. Tutto è cominciato rispondendo ad una richiesta di aiuto dall’Ospedale di Sanremo e noi abbiamo subito aderito gratuitamente. Da cosa nasce cosa, sono iniziate ad arrivare sempre più richieste e a quel punto si è trattato di compiere una scelta imprenditoriale: mettiamo i dipendenti della veleria in cassa integrazione o trasformiamo una parte dell’azienda in produzione mascherine su ampia scala. Ci abbiamo provato ed ora siamo qui a dover far fronte ad una domanda crescente di mascherine che ci ha portato ad assumere una quindicina di nuovi dipendenti oltre ai nostri della veleria”.

“Gli standard che oggi ci vengono richiesti sono molto alti. Abbiamo ottenuto le certificazioni dall’Istituto Superiore di Sanità e siamo riusciti a trovare materiali validi in Italia e macchinari sempre più evoluti. La produzione avviene in un capannone che abbiamo preso a Taggia. Qui in veleria ci sono alcuni cartoni da consegnare ma si tratta di una piccola parte, sono quelle mascherine personalizzate con marchi o colori a richiesta che creiamo qui utilizzando una grafica ad hoc”.

“Produciamo solo il modello chirurgico IIR – spiega Beppe Zaoli – monouso e noi consigliamo di utilizzarla dal mattino alla sera e poi cambiarla. I nostri mercati di riferimento sono Francia, Svizzera e Germania ma adesso anche Stati Uniti, Inghilterra e Svezia. Riusciamo a soddisfare tutte le richieste dato che ogni giorno arriviamo a produrne sino a 400.000”.

“Tornando all’aspetto sportivo e organizzativo velico – conclude Zaoli – dopo le rinunce manteniamo viva la speranza di riuscire a disputare il Trofeo Grimaldi che organizziamo ai primi di novembre in collaborazione con lo Yacht Club di Monaco. Ci teniamo particolarmente per celebrare come si deve i cento anni di vita dello Yacht Club Sanremo”.