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Sono iniziati a Santo Stefano al Mare i lavori di demolizione dell’edificio che un tempo ospitava il “Calzaturificio Lavezzoni“, storico stabilimento fondato nel 1926 e chiuso al termine della Seconda Guerra Mondiale. La fabbrica cessò l’attività a causa di un mancato pagamento da parte dell’Esercito Italiano per una commessa di 27mila calzature, che segnò irrimediabilmente il destino dell’azienda.

Situato a pochi passi dalla pista ciclabile, l’immobile ha avuto, nel dopoguerra, una nuova vita accogliendo altre realtà produttive, prima di cadere in un lungo stato di abbandono.

L’intervento di demolizione rientra nel più ampio progetto di riqualificazione dell’area, avviata lo scorso febbraio, destinata a ospitare la futura scuola dell’infanzia della curia. Fu l’ex amministrazione comunale, guidata all’epoca dal sindaco Sergio D’Aloisio, a prevedere nel piano regolatore la riconversione della struttura a uso educativo.

Oggi, il progetto prende concretamente forma grazie alla Fondazione Regina Margherita, presieduta da don Umberto Toffani, che ha avuto il via libera dall’attuale amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Marcello Pallini. L’obiettivo è quello di trasformare l’ex sito industriale in un moderno spazio educativo dedicato alle nuove generazioni di Santo Stefano al Mare. Un’opera strategica che entra adesso nel vivo.