Si va verso il tutto esaurito per lo spettacolo d’opera lirica “La Traviata”, musica di Giuseppe Verdi, che l’Associazione Sanremo Lirica mette in scena domenica a Sanremo (Teatro dell’Opera del Casinò, ore 17:00). Sono attesi circa 400 spettatori, provenienti non solo da Sanremo. Molti gli acquisti in prevendita da appassionati imperiesi, savonesi, genovesi, nonché monegaschi e francesi.
“La Traviata” è una delle opere più celebri e più amate di tutti i tempi. “La Traviata – spiega Cesare Depaulis, presidente di Sanremo Lirica – è la storia della donna perduta, redenta ed infine vittima, per amore, dell’ipocrisia borghese dell’ottocento. Un dramma potente che non cessa di affascinare e commuovere generazioni di appassionati. La Traviata è stata un’opera rivoluzionaria, sotto molti aspetti. Il più clamoroso è certamente la scelta di mettere in scena la vicenda di una donna realmente esistita e soprattutto contemporanea all’autore. Questo è un fatto già di per sé straordinario se si considera che il melodramma è il più antistorico dei generi musico-teatrali. L’opera era il luogo deputato a narrare le gesta di re, principi, eroi, a mettere in scena leggende epiche, romanzi d’avventura, tragedie sublimi. Verdi sottrae il melodramma a quest’empireo dorato piegandolo alle esigenze drammatiche di una vicenda ambientata nella Parigi contemporanea, e facendone uno strumento di feroce critica sociale. Egli ne mette al centro – argomento assai scabroso – una prostituta, ovvero un individuo considerato ai limiti, ancora oggi, della società, un’emarginata, vittima di un marchio sociale indelebile. L’attenzione che Verdi, in tutta la sua opera, rivolge ai diversi, agli “ultimi”, i “vinti” verghiani, è una delle più straordinarie innovazioni della sua drammaturgia”.
Lo spettacolo di domenica è la prima produzione completa a cura dell’Associazione Sanremo Lirica, che fa seguito al concerto inaugurale dell’Associazione dello scorso novembre: “Lavoriamo per creare le condizioni – conclude Depaulis – affinché, anche con il contributo delle Istituzioni che in questa produzione del 2 giugno non sono coinvolte, si possa riuscire a dare continuità a questa proposta. Sanremo è stata nel secolo scorso uno dei palcoscenici più rinomati per la lirica internazionale e noi vorremmo che si tornasse ad avere un calendario annuale di produzioni d’opera di qualità”.