Elsa Fornero ad Antonio Caprarica, da Aldo Mola a Cinzia Tani, Francesco Caringella, Francesco Vignarca, Giulia Gianni, Sara Taglialagamba, Roberto Cavallo, Antonella Ferraiolo Gorlero, Antonio Brunetti, Giorgio Perlasca, Giovanni Taibi sono i nomi che compongono gli appuntamenti della stagione autunnale dei Martedì Letterari del Casinò.
Da settembre a novembre propone al suo affezionato pubblico quindici eventi, che spaziano dalla Grande Narrativa, all’Omaggio storico, alla Cultura della Legalità, al momento dedicato all’art con l’Omaggio a Lucio Fontana, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cento Fiori, il Circolo degli Artisti di Albissola e il comune di Albissola. Incontri in segno di continuità con la grande tradizione culturale dei “Martedì Letterari” ma al tempo stesso sempre innovativi e alla ricerca di nuovi spazi di approfondimento e di appagamento culturale. Gli incontri, tutti ad ingresso libero, sono stati inclusi nel Piano di Formazione dei Docenti e dell’Ordine dei Giornalisti.
“Ogni stagione dei nostri Martedì Letterari porta con sé l’eccezionalità degli ospiti proposti e l’originalità delle tematiche, nella ricerca continua di rispettare quel legame instaurato tra la rassegna e il suo affezionato pubblico.”- Sottolinea Casinò Spa- “Un legame che ci onora e che ci sostiene nel perseguire in questo impegno che si è concretizzato per il 2018 in 60 appuntamenti culturali ed artistici. E’ questo un anno importante, che ha visto i “Martedì Letterari” inseriti nel panorama culturale della Comunità Europea, come il Premio Letterario Nazionale “Antonio Semeria”. Questo ha registrato un’adesione davvero nutrita di partecipanti; il prossimo 21 settembre consacrerà i vincitori della sezione Narrativa. Diamo il benvenuto a tutti gli scrittori e le personalità coinvolte in questa nuova stagione, contraddistinta dall’attualità dei temi affrontati, che proiettano nel cuore della contemporaneità con alcuni dei più importanti protagonisti della nostra Letteratura.”
L’inaugurazione è affidata il 18 settembre ore 16.30 nel Teatro dell’Opera alla prof. Elsa Fornero che presenterà il volume:”Chi ha paura delle riforme.” Partecipa lo storico Matteo Moraglia. «L’ampliamento dei benefici pensionistici implica un regalo e i regali fatti con i soldi pubblici o corrispondono a solidarietà e sono pienamente legittimi, oppure creano privilegi e allora sono socialmente inaccettabili.» Elsa Fornero, professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Torino, ha ricoperto diversi incarichi istituzionali a livello nazionale e internazionale. Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 è stata ministro del Lavoro e delle politiche sociali, con delega alle Pari opportunità, nel governo guidato da Mario Monti. Il suo nome è legato alla riforma del sistema pensionistico e a quella del lavoro varate durante quella legislatura.
Il 21 settembre venerdì alle ore 16.30 nel teatro dell’Opera si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Casinò di Sanremo-Antonio Semeria” “Sezione Narrativa edita ed inedita con la convocazione della giuria popolare. Partecipa il prof. Stefano Zecchi.
Il 26 settembre alle ore 16.30 nel teatro dell’Opera Antonio Caprarica presenterà il libro:” L’ultima estate di Diana (Pickwick).
Nell’estate del 1997 molte cose erano cambiate nella vita di Diana: dopo il divorzio dal principe Carlo, la «principessa triste » si era trasformata in una persona radiosa, dedita alle campagne umanitarie, decisa a difendere il suo diritto alla felicità dopo aver ritrovato l’amore. Lady Di però era diventata anche il personaggio più appetibile per quei fotografi e reporter che hanno avuto un ruolo non secondario nella sua drammatica fine. Antonio Caprarica ripercorre i mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell’Alma e, a oltre vent’anni dalla scomparsa di Diana, ricostruisce la vera storia di una donna inquieta ma piena di vita. (Dall’introduzione)
Antonio Caprarica ha accumulato la sua vasta esperienza internazionale in trent’anni di reportage televisivi dall’estero: per la Rai è stato prima inviato di guerra in Afghanistan e Iraq, poi corrispondente da Gerusalemme, Il Cairo, Mosca, Parigi e Londra. Ha lavorato anche nella carta stampata, come commentatore politico dell’Unità e di Epoca e condirettore di Paese Sera, e in radio, come direttore dei Giornali Radio Rai e Radio 1. Per la sua attività ha ricevuto i più prestigiosi premi di giornalismo. È autore di romanzi, racconti di viaggio e saggi. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati da Sperling & Kupfer, La ragazza dei passi perduti, Dio ci salvi dagli inglesi… o no!?, C’era una volta in Italia, Il romanzo dei Windsor, Il romanzo di Londra, Intramontabile Elisabetta e L’ultima estate di Diana.
Venerdì 28 settembre alle ore 18.00 sempre nel Teatro ell’Opera Giovanni Taibi illustrerà il suo volume:” “Lame di Buio dal passato” (Cingolani Editore)
Il protagonista ha quaranta anni, medico siciliano vive a Milano da quando ha cominciato l’Università, non è mai tornato in Sicilia nel piccolo paesino dove è nato. Lo fa in occasione del matrimonio del fratello nel periodo natalizio. Nel paese rivede la casa, ormai disabitata, dove trascorreva l’estate la ragazza con cui ha vissuto una contrastata quanto tormentata storia d’amore. Il ritorno in paese innesca la catena dei ricordi: la relazione con la ragazza e poi, via via, altri momenti della sua adolescenza, della sua infanzia, della sua prima giovinezza. Nella casa paterna cerca e trova i suoi diari e le lettere spedite dalla ragazza e la copia delle sue. Rivive quel periodo anche grazie ai racconti che ha scritto da giovane, ispirati da quella storia d’amore. Cerca di immaginare come sarebbe stata la sua vita con la ragazza amata. Va nella città, dove lei adesso vive…
Giovanni Taibi. Nasce nel 1967. Laureato in Filosofia, con una tesi sulla Filosofia della musica, ha conseguito un master di II livello in Dirigenza e Managment delle istituzione scolastiche. È docente di materie letterarie a tempo indeterminato nelle scuole pubbliche statali. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti della Sicilia ha pubblicato articoli e recensioni letterarie in testate nazionali e locali. Ha curato la pubblicazione di quattro volumi di argomento storico e letterario. È stato amministratore comunale con deleghe alla cultura. È stato più volte docente in corsi di scrittura creativa finanziati dai Piani Operativi Nazionali, nel 2010 è stato insignito benemerito della cultura dall’Accademia siciliana per la cultura umanistica.
Il mese di ottobre si apre con un’anteprima nazionale: la presentazione dell’attesa opera del prof. Aldo Mola:” Storia della Massoneria in Italia” (Bompiani) il 2 ottobre alle ore 16.30. Evento nell’evento l’omaggio a Lucio Fontana in collaborazione con la Fondazione Cento Fiori, il circolo degli Artisti di Albissola, il Comune di Albissola Marina e la Galleria Signori di Albissola Marina. Relaziona la storica dell’Arte dott.sa Federica Flore. La mostra rimarrà esposta sino al 31 ottobre .
Il Prof Aldo Mola ripercorre trecento anni di Storia dell’Obbedienza italiana. Tra l’incudine della scomunica decretata dalla Chiesa cattolica sin dal 1738 e il martello di partiti politici ieri come oggi decisi a bandirli dalla società, i trentamila massoni italiani costituiscono un ordine iniziatico ammantato da un curioso paradosso: custodisce dei ”misteri” ma non è affatto un’associazione segreta. Introdotta in Italia dall’estero, dal Settecento la massoneria è stata volano di ricerca scientifica e di progresso civile, e nel corso della sua storia si è battuta per la libertà di coscienza, l’istruzione obbligatoria, le riforme giuridiche, l’emancipazione femminile e l’elettività delle cariche pubbliche. Contaminata nel tempo da deviazioni, bersaglio di pregiudizi sprezzanti e in assenza di una legge che ne tuteli il nome, la massoneria va almeno conosciuta attraverso la via maestra: i suoi tre secoli di storia. Attraverso questa nuova sintesi che ne spiega le radici antiche fino alle vicende dei giorni nostri e sulla base di copiosi documenti inediti e di una aggiornata prospettiva storiografica, Aldo A. Mola, il più noto e riconosciuto storico della massoneria in Italia, getta una luce su vicende controverse del nostro passato. Tra gli altri, il rapporto tra la massoneria e il fascismo e i suoi gerarchi: Giuseppe Bottai, il “fascista critico”, Italo Balbo, quadrumviro della Marcia su Roma, Edmondo Rossoni, capo dei sindacati fascisti, e il celebre Curzio Malaparte. Oppure sulle influenze dell’esoterismo all’interno delle obbedienze, e sul disastroso fratricidio massonico, un fiume carsico nel corpo gracile della massoneria in Italia, rimasta ai margini dello Stato e circondata da un’opinione pubblica sospettosa e ostile. ( Dalla Presentazione)
Nato a Cuneo nel 1943, Aldo Alessandro Mola è stato preside in alcuni licei dal 1977 al 1998. Nel 1980 riceve la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Docente a contratto di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano e contitolare della Cattedra Théodore Verhaegen dell’Università Libera di Bruxelles[. Dal 1986 è direttore del Centro per la storia della Massoneria.
È anche attivo direttore del Centro Europeo Giovanni Giolitti, oltre che presidente del comitato cuneese dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell’Associazione di studi sul saluzzese e del Centro studi e ricerche “Urbano Rattazzi” di Alessandria. In uno dei suoi ultimi saggi di una produzione molto ricca e apprezzata anche a livello internazionale, cioè Mussolini a pieni voti? Da Facta al Duce. Inediti sulla crisi del 1922, sostiene con documenti anche inediti (diari, memoriali ecc.) la tesi che la «marcia su Roma» dei fascisti in realtà non è mai avvenuta nelle forme con cui è stata tramandata dalla retorica fascista (e non): si sarebbe trattato alla fine di “una sfilata a governo ormai insediato”, il 31, non il 28 ottobre, coi fascisti fatti poi caricare su 45 treni.
Editorialista domenicale del quotidiano Il Giornale del Piemonte, già diretto da Fulvio Basteris (1946-2016) e dorso autonomo del quotidiano nazionale Il Giornale, oltre che coordinatore editoriale de Il Parlamento italiano 1861-1992, Mola è anche presidente del Comitato scientifico del mensile Storia in rete.
È organizzatore di numerosi convegni di studi, specialmente per il Ministero della Difesa (Garibaldi, generale della libertà nel 1982, e la serie Forze Armate e Guerra di Liberazione). Direttore di collane di storia per vari editori, è, dal 1967, autore di saggi. Nel 2004 riceve il Premio alla Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Fa parte da anni della giuria del Premio Acqui Storia.
Monarchico, è presidente di quella Consulta dei Senatori del Regno che sostiene Amedeo di Savoia-Aosta nella disputa sulla successione. E’ stato uno dei più attivi fautori del rientro in Italia delle salme degli ultimi sovrani italiani e loro consorti: Vittorio Emanuele III, che oggi riposa al Santuario di Vicoforte con la moglie Elena.
Il 9 ottobre gradito ritorno della giornalista scrittrice Cinzia Tani con il volume:” “Figli del segreto” (Mondadori)
“Figli del segreto di Cinzia Tani, pubblicato da Mondadori, si apre con uno spaventoso delitto: una coppia viene uccisa davanti agli occhi di una delle loro bambine. Siamo a Toledo nel 1499 e le vicende dei quattro orfani Acevedo, allevati dalla zia Angela, cugina di Isabella di Castiglia, s’intrecciano con i destini dei regnanti europei. Manuela, la testimone del delitto, dopo essere stata allevata dalla zia, consacra la sua vita al servizio della regina Giovanna di Castiglia; Gabriel combatte per Carlo d’Asburgo, Sofia va alla corte di Danimarca. La straordinaria ascesa di Carlo V, Enrico VIII e le sue mogli, i matrimoni combinati, le rivalità tra stati, battaglie sanguinose come il Sacco di Roma, grandi amori e grandi tradimenti sono tra gli ingredienti di questo romanzo che si muove tra immaginazione e realtà storica e dà particolare risalto al vissuto delle donne.
Cinzia Tani è giornalista, scrittrice, autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi, tra cui “Il caffè di Rai Uno”, “Visioni Private”, “FantasticaMente”, “Assassine” e “Italia mia benché”. Nel 2004 è stata nominata Cavaliere della Repubblica per meriti culturali. Ha pubblicato fra l’altro per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra (2001), Amori Crudeli (2003), L’insonne (2005), Sole e ombra (2007, Selezione Premio Campiello), Lo stupore del mondo (2009), Charleston (2010), Io sono un’assassina(2011), Il bacio della dionea (2012), Mia per sempre (2013), La storia di Tonia (2014), Il capolavoro (2017).
Martedì 16 ottobre ore 16.30 per il Ciclo La Cultura della legalità”, In collaborazione con i magistrati Dott.sa Grazia Pradella e dott. Roberto Cavallone il Prof. Francesco Caringella presenta il libro :” Dieci lezioni sulla Giustizia per cittadini curiosi e perplessi” (Mondadori).
La giustizia è un orologio di precisione, come ci insegnano, o una macchina capricciosa, regolata dagli umori e dall’arbitrio?
È possibile che giudici che fanno lo stesso lavoro, hanno seguito gli stessi studi, hanno superato lo stesso concorso, applicano le stesse leggi, approdino, sugli stessi fatti e a fronte di identiche prove, a decisioni non solo diverse o molto diverse, ma del tutto antitetiche: assoluzione o condanna; libertà immediata o carcere a vita; inizio di una nuova esistenza o definitiva negazione di un futuro? Insomma, la giustizia è un orologio di precisione, come ci insegnano, o una macchina capricciosa, regolata dagli umori e dall’arbitrio? Dagli interrogativi che ogni sera l’anziana madre gli poneva alla fine della telefonata quotidiana, gli stessi che assillano milioni di cittadini di fronte ai frequenti paradossi della cronaca giudiziaria, Francesco Caringella – che indossa la toga da oltre venticinque anni – trae lo spunto per spiegare, con linguaggio semplice e taglio divulgativo, cos’è la «giustizia», quella amministrata ogni giorno nelle aule d’udienza in nome del popolo italiano. Lo fa in dieci brevi «lezioni» sui punti salienti dell’attività del giudicare e del rito processuale, cioè i mezzi con cui la società cerca, innanzitutto, di «rendere giustizia» alla vittima di un reato, oltre che di punire il colpevole. Ecco allora che prendono corpo, e trovano puntuale risposta, questioni cruciali come il tipo di verità che è lecito attendersi dalla sentenza di un tribunale e quali sono i maggiori ostacoli che ne insidiano l’accertamento. Quesiti ardui come quelli sulle doti tecniche e caratteriali che deve possedere l’uomo chiamato a decidere della vita di altri uomini o su quando un dubbio è ragionevole al punto da imporre al giudice, malgrado l’intima convinzione della colpevolezza dell’imputato, un verdetto di assoluzione. E, infine, domande scottanti su quale giustizia sia quella che richiede tempi superiori alla capacità d’attesa degli interessati e, talvolta, della loro stessa esistenza; se sia accettabile che il reato si prescriva quando invece le lacrime dei parenti delle vittime sono destinate a scorrere per sempre, o se sia giusto che, nel vuoto legislativo, il giudice si arroghi il potere di decidere anche sulla vita e sulla morte dei suoi simili. Se, come afferma Caringella, ogni cittadino dovrebbe poter capire i meccanismi della giustizia e il significato delle decisioni prese da pochi nell’interesse di tutti, queste pagine costituiscono un concreto contributo perché ciò, finalmente, avvenga.
Già direttore scientifico di Dike Giuridica e autore di numerosissimi manuali forensi, Francesco Caringella è magistrato penale. Dopo essere stato Ufficiale di Marina Militare e Commissario di Polizia, è dal 1998 Consigliere di Stato. È inoltre giudice del Consiglio di garanzia per la giustizia sportiva e componente della Commissione di Garanzia dell’Autorità per le garanzie nella comunicazione. Vive a Roma, e nel 2012 esordisce nella narrativa con Il colore del vetro (Robin Edizioni). Del 2014 è Non sono un assassino, legal-thriller pubblicato da Newton Compton. Nello stesso anno, il suo racconto “Un gioco di specchi” è raccolto nell’antologia Delitti di Capodanno, per Newton Compton.
Martedì 23 ottobre ore 16.30 In collaborazione con “Ottobre di Pace” e Assefa Nazionale
Francesco Vignarca relaziona su “Disarmo e Pace.
Venerdì 26 ottobre ore 18.00 Antonella Ferraiolo Gorlero presenta il libro: “Antikka” (Edigraferma). Introduce l’autore la Prof.sa Maria Teresa Verda Scajola.
Storie di donne, di “sbarcate” da terre lontane che indossano qualche indumento e un po’ di audacia… o forse solo il tormento e il dolore di non poter mai più “essere a casa”. Manù, Safi, Mariam, Nancy, Baba, Kanisi sono i volti che danno voce a racconti di vita che sembrano stridere con la quotidianità di ciascuno. Diversità, estraneità? Storie di arrivi e partenze, di maternità volute o incoscienti, di violenze subite. Donne che chiedono ascolto. Una forza comune per tutte: cambiare il proprio destino e quello dei propri figli. Anche, e soprattutto oggi, attraverso il racconto di sé e della propria vita in Paesi così diversi e lontani dall’Italia che ora le accoglie. E infine Antikka, ispiratrice di un libro che non leggerà mai. Con una presentazione del cardinale Angelo Bagnasco.
Antonella Ferraiolo Gorlero.
Nata a Savona il 7 marzo 1960, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia l’8 novembre 1985 presso l’Università degli Studi di Genova abilitandosi all’esercizio della professione medica nella sessione autunnale dello stesso anno. Ha conseguito nel 1988 il diploma di specialista in Patologia della Riproduzione Umana e nel 1992 quello in Ginecologia ed Ostetricia.
Dal 1997 è Professore a contratto presso la scuola di Specializzazione di Ostetricia e Ginecologia. E’ autrice di oltre 100 pubblicazioni scienti¬che di ordine clinico e sperimentale.
Martedì 30 ottobre ore 16.30 In collaborazione con Agedo Nazionale Giulia Gianni presenta il libro: “Stiamo tutti bene” ( la Nave di Teseo ).
Questa è la storia di Giulia, della bionda e della loro decisione di avere un bambino e di mettere su famiglia. Giulia e la bionda sono pronte. Ma il mondo è pronto per loro? E il loro futuro bambino, che le aspetta su un isolotto magico al largo del quale Giulia passa ogni tanto per dirgli “Aspettaci! Stiamo arrivando!” riuscirà a traslocare dal mondo dell’immaginazione a quello della realtà? Questa è la storia, vera, di un amore, di una maternità e di una famiglia. Non è vero che tutte le famiglie felici sono uguali. A guardar bene ci sono diversi modi di essere felici, diversi modi di essere famiglia, diversi modi di essere genitori. È vero, però, che questi diversi modi sono molto, molto vicini gli uni agli altri. Perché tutte le famiglie, e sono tante, sono alla fine uguali. E vanno chiamate famiglie. Mi sono imbattuto nel racconto di Giulia Gianni quando lei pubblicava su internet i capitoli della sua avventura di donna e di madre. Ho iniziato ad appassionarmi a questa storia, a ridere di gusto, a voler sapere come andava a finire. Ho voluto conoscere Giulia, per farle i complimenti e per dirle quello che pensavo. Che credevo fosse una scrittrice straordinaria. Che ero sicuro che la sua avventura, oltre che un romanzo sulle famiglie di oggi (sì, proprio il romanzo che avete adesso tra le mani) potesse diventare un film o una serie, e che se lei voleva mi sarebbe piaciuto aiutarla e provarci. Ora la storia di Giulia è un bel libro. Che parla a tutti. Presto sarà una serie televisiva, anche questa capace di parlare a tutti. Perché quella dell’amore è davvero l’unica lingua che non conosce barriere e non tollera ostacoli, miopie, discriminazioni, resistenze retrograde e distinguo. E Giulia Gianni sa parlare questa lingua con proprietà, intelligenza e sorprendentemente una robusta dose di ironia.” (Ivan Cotroneo)
“Per molto tempo le generazioni precedenti alla mia – racconta l’autrice – hanno associato l’omosessualità alla sterilità. E dico sempre che per quanto io abbia un fratello straordinario, che ha dato e darà ancora molte soddisfazioni alla mia famiglia, la sorpresa che ho fatto ai miei genitori annunciando che ero incinta resterà ineguagliabile. Non l’avevano affatto messo in conto, pensavano che da parte mia non sarebbero mai diventati nonni”. Racconta Giulia Giani.
Martedì 6 novembre ore 16.30 il Prof Roberto Cavallo presenta il libro: “La Bibbia dell’Ecologia” ( ed. Elledici).
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse…» (Genesi 2,15). Chi avrebbe pensato che la soluzione per la salvaguardia del nostro pianeta fosse contenuta nell’Antico Testamento? Dio ci ha donato una casa speciale tutte le indicazioni per viverci al meglio sono nella sua Parola. Il volume contiene consigli pratici e facili da applicare per prendersi cura ogni giorno del nostro pianeta.
Roberto Cavallo consegue la laurea alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino nel 1994. Nel 1996 fonda, insieme ad altri soci, la cooperativa ERICA Soc. Coop. tra le prime aziende in Italia ad occuparsi di rifiuti sia in termini di progettazione tecnica che di comunicazione. In ERICA Soc. Coop. ricopre fino al 1999 il ruolo di direttore per poi diventarne, in quello stesso anno, presidente e infine, nel 2014, amministratore delegato. Dal 1997 al 1999 è assessore all’Ambiente,Agricoltura e Protezione Civile del Comune di Alba. Nel 2001 viene nominato valutatore esperto per la Commissione europea dalla Direzione generale Ricerca. Dal dicembre 2002 ricopre la carica di presidente di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale). Nel giugno 2003 entra nel Consiglio di Amministrazione di ACR+ (Association Cities and Regions for Recycling and Sustainable Management of Resources) di cui viene eletto vicepresidente nel novembre 2014. In quello stesso anno il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nomina Cavallo vicepresidente del Comitato Scientifico per l’implementazione e lo sviluppo del Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti in carica fino al 2017 (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, decreto del Ministro Gian Luca Galletti, n. 185 dell’8 luglio 2014).
Roberto Cavallo è stato inoltre consulente all’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte per la redazione del Piano Regionale per la Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani, la revisione della legge regionale 24/02 e la revisione della legge regionale 32/82 e ha redatto piani di riduzione e gestione dei rifiuti per numerose regioni e comuni italiani.
Ai suoi ruoli istituzionali si va poi ad aggiungere una lunga lista di partecipazioni, in qualità di relatore, a convegni internazionali e, sia come ospite che come co-autore, a trasmissioni radio-televisive. Fra le sue più importanti apparizioni in tv, quella alle due edizioni della trasmissione Scala Mercalli in onda su Rai3 di cui è ospite, interprete e co-autore e in cui, nell’edizione 2016, cura una rubrica composta da una serie di brevi documentari dedicati alle diverse filiere del riciclo.
Roberto Cavallo è autore di numerose pubblicazioni e libri su tematiche scientifico-ambientali e membro del comitato scientifico della rivista L’Ambiente. È autore del libro Meno Cento Chili – Ricette per la dieta della nostra pattumiera (2011), nato dall’omonimo spettacolo teatrale e vincitore del Premio Kafka 2011, pubblicato da Edizioni Ambiente, da cui è stato tratto un docufilm per la regia di Emanuele Caruso che ha visto la partecipazione di Giuseppe Cederna.
Insieme a Oliviero Alotto, è ideatore, testimonial ambientale, e runner di Keep Clean And Run, evento centrale italiano della campagna europea di sensibilizzazione contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti Let’s Clean Up Europe. Tenutosi per la prima volta nel maggio 2015, è un’eco-maratona durante la quale i corridori raccolgono i rifiuti abbandonati lungo il percorso al fine di informare e sensibilizzare la cittadinanza sulle conseguenze di questo fenomeno. L’edizione 2017 di Keep Clean And Run, dal Vesuvio all’Etna, è stata documentata in un film di Mimmo Calopresti, dal titolo Immondezza – La Bellezza salverà il mondo, vincitore dell’Awareness Film Festival di Los Angeles.
Martedì 13 novembre ore 16.30 nell’ambito degli eventi in preparazione al 500° Anniversario della morte di Leonardo da Vinci: “Omaggio al prof. Carlo Pedretti”. La prof. sa Sara Taglialagamba presenta il libro: “I 100 disegni di Leonardo da Vinci (Giunti).
Martedì 20 novembre ore 16.30 per il Ciclo: ”La cultura della legalità In collaborazione con i magistrati Dott.sa Grazia Pradella e dott. Roberto Cavallone con l’apporto del Serra Club, il Maresciallo dei Carabinieri Antonio Brunetti medaglia d’oro per la sua attività contro l’eversione presenta il libro: “I 31 uomini del General”.
Lunedì 26 novembre ore 16.30 “Per non dimenticare”, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Perlasca, Franco Perlasca ricorda il padre Giorgio, L’imprenditore italiano che salvo 5.000 ebrei.
Sino al 23 settembre si potrà ammirare nel foyer di Porta teatro la mostra “Katia Prevosto, la luce nella materia”. Curata da Isabella Finos Calissi, percorre l’intera produzione dell’artista, attraverso una selezione di 12 delle sue opere.
In collaborazione con la Fondazione Cento Fiori, il circolo degli Artisti di Albissola, il Comune di Albissola Marina la galleria Signori di Albissola Marina si terrà l’omaggio a Lucio Fontana al Casinò di Sanremo. Inaugurazione il 2 Ottobre con la storica dell’Arte Federica Flore. Esposizione sino al 31 ottobre.