Movimentata perquisizione in carcere, questa mattina all’alba, nella Casa circondariale NC di Sanremo. Gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno infatti esaminato e perquisito ogni anfratto del carcere sanremese trovando alcuni telefoni cellulari e della sospetta sostanza, probabilmente droga.
A darne notizia è Michele Lorenzo, Segretario Nazionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Un risultato che ci conforta e conferma la solidità delle proteste che da tempo caratterizza il SAPPE circa l’invivibilità operativa del personale di Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere di Valle Armea”,sottolinea Lorenzo. “Non si dimentichi che il 19 Settembre scorso il Sappe della Liguria proclamò lo stato di agitazione sindacale, a cui si è anche associata una partecipata astensione dalla consumazione dei pasti da parte degli Agenti nella mensa del carcere di Sanremo, per chiedere un cambiamento al disordine organizzativo voluta e non risolta dall’attuale comandante e direttore dell’istituto, segnato anche dalle due recenti evasioni. Gli esiti della perquisizione di oggi confermano che avevamo ed abbiamo ragione e quindi, come SAPPE, chiediamo un’inversione di tendenza sulla gestione dell’istituto di Sanremo che, secondo noi, è troppo distante dal concetto sicurezza ed incolumità del personale, troppe concessioni alla popolazione detenute inducono alla legittimità delle loro richieste anche quelle non consentite. La perquisizione odierna è una normale attività di Polizia che dovrebbe essere svolta periodicamente e non con cadenza pluriennale utile anche come deterrente”.
Lorenzo stigmatizza l’iniziativa di altri Sindacati della Polizia Penitenziaria: “Mi sembra strumentale indire, ora, conferenze stampa sulle criticità del carcere di Valle Armea. Dov’erano quando il SAPPE manifestava contro la gestione burocratica del carcere, che ha penalizzato e penalizza pesantemente l’operatività del personale di Polizia Penitenziaria di Sanremo, che tende sempre a sminuire le costanti criticità e i continui eventi critici che accadono nel carcere sanremese?”.
Il SAPPE della Liguria conferma la manifestazione regionale del 9 novembre 2018 davanti al carcere di Genova Marassi contro le aggressioni agli agenti in Liguria e la rivendicazione del vero ruolo della Polizia Penitenziaria.
“Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi necessari, come quelli che consentano di “schermare” gli istituti penitenziari al fine di neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale”, spiega Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. A Sanremo la situazione interna al carcere è diventata invivibile. Mi sembra evidente che i vertici attuali del carcere sono evidentemente senza antiquati e senza più alcun stimolo professionale: gli Agenti di Polizia Penitenziaria protestano per la mancanza di personale, il mancato rispetto dei diritti soggettivi, una organizzazione dei servizi assolutamente fallimentari e fatiscente, una situazione di precaria sicurezza individuale per chi lavora in prima linea nelle sezioni detentiva e, più in generale, del carcere stesso. Serve coraggio per cambiare davvero. Abbiamo segnalato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale di Sanremo e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico ed una organizzazione del lavoro assolutamente precaria e fatiscente. Tutto questo, a parere del SAPPE, conferma con chiarezza come la gestione e l’organizzazione della Casa Circondariale di Valle Armea sono decisamente deficitarie per cui occorre che le Autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento del Direttore e del Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, che non sono in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità”.