È accaduto nei giorni scorsi a Sanremo dove tre minori, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, hanno approfittato dell’ingresso a scuola di una coetanea per rubarle il motorino. Apparentemente poteva trattarsi di uno scherzo, di una bravata, ma i tre dopo il furto hanno raggiunto le colline sanremesi dove, riprendendo il tutto con lo smartphone, hanno devastato il mezzo con calci, tra risate e divertimento.
Non contenti hanno pubblicato il video dell’impresa su Instagram facendo in poco tempo centinaia di visualizzazioni. Il filmato ha fatto il giro del web, tra i giovani alunni nelle scuole della provincia, finendo in mano alla vittima che, riconoscendo il proprio motorino, ha informato immediatamente i genitori. Due giorni dopo il furto, i tre bulli, su richiesta del padre della giovane derubata, hanno riconsegnato il mezzo, danneggiato in diversi punti per migliaia di euro, privo di libretto, dichiarando di averlo perso.
Inizialmente, pur conoscendo la natura illegale del gesto, i genitori della ragazza hanno tentato una soluzione “pacifica” contattando i corrispettivi dei tre bulli per concordare una soluzione ma, non ricevendo alcuna risposta, si sono rivolti ai Carabinieri. Le indagini sono state svolte dai Carabinieri della Stazione di Ceriana che hanno acquisito il filmato pubblicato sui social ed altri fotogrammi estrapolati dai sistemi di videosorveglianza cittadina e privati, ricostruendo tutta la vicenda.
Nessun movente particolare, apparentemente i tre bulli non conoscevano direttamente la vittima. Hanno agito per goliardia scegliendo a caso un motorino tra i tanti parcheggiati fuori dalla scuola. Sarà ora l’Autorità Giudiziaria minorile a prendere la decisione sui provvedimenti da adottare nei confronti dei tre minori accusati di furto aggravato in concorso e danneggiamento.
L’episodio, di estrema gravità se si considera la giovane età dei tre rei, rientra nella fascia dei reati tipizzanti il fenomeno del bullismo. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, specie con l’avvento del web che ingenera spirito di emulazione goliardico tra i giovani, che può essere contrastato solo con la compartecipazione di diversi attori, dai genitori agli insegnati, alle Istituzioni. In tale ottica L’Arma dei Carabinieri, sensibile sul tema, da diversi anni promuove la “cultura della legalità” organizzando incontri e conferenze nelle scuole sia primarie che secondarie. La prevenzione è l’unica arma veramente efficace contro il bullismo.