Il candidato sindaco del centrodestra unito, Sergio Tommasini, dopo alcune richieste pervenute via social, ribadisce alcuni numeri sulla raccolta differenziata, sul Lotto 6 e sul biodigestore:
“L’impianto denominato Lotto 6 di proprietà della Provincia di Imperia gestisce 67 comuni. Durante l’anno transitano 71mila tonnellate di rifiuti solidi urbani e circa 9500 tonnellate di organico. Senza contare i fanghi e lo spazzamento stradale. Si tenga presente – sottolinea il candidato sindaco del centro destra unito Sergio Tommasini – che in base al piano regionale e provinciale dei rifiuti si dovrebbe arrivare in modo omogeneo sul territorio ad ottenere 49mila tonnellate di rifiuti soli urbani (indifferenziati) e 26mila tonnellate di frazione organica. Questi flussi andranno ad essere gestiti dall’impianto unico dei Colli di separazione e biodigestione con la finalità di minimizzare l’impatto nella discarica di servizio.
Sanremo – prosegue Tommasini – produce 12.638 tonnellate nel 2018 (nel 2017 erano 13.981) di rifiuti solidi urbani e 4.457 tonnellate di organico (nel 2017 erano 3.741). Il costo di conferimento all’impianto del Lotto 6 nel 2018 è pari a 2,8 ml di euro mentre la raccolta ammonta ad euro 13,2ml. Teniamo presente che nel 2014 il costo della c.d. discarica ammontava ad euro 3,2 ml. Se prendiamo a base 1 tonnellata di rifiuto il costo della discarica incide il 25% mentre la raccolta incide per la restante, ossia il 75%. Quindi gli sforzi progettuali devono fare leva sulla raccolta e la riorganizzazione della stessa per ottenere un effettivo risparmio per i cittadini (non basta dire che si è raggiunto una quota di % di differenziata che peraltro non coincide con la % di effettivo recupero).
La raccolta – evidenzia Tommasini -, come impostata da questa amministrazione, è costata ai cittadini 5,2 ml di euro in più di prima. La differenziata deve essere fatta per legge. Ma le modalità per attuarla sono differenti e basta copiare da altre città di pari grado a livello europeo e italiano per ottenere dei risultati. E se volessimo proseguire sul porta a porta spinto la società in house dovrebbe avere nuove unità di lavoro, almeno 30 in più. Ma il costo andrebbe ad aumentare nuovamente. Noi proporremo un modello di lavoro diverso che non implica in alcun modo decremento del personale attuale preposto alla raccolta e spazzamento. Il fatto di diminuire i mezzi della raccolta non significa diminuire il personale addetto. Proprio su questo punto vorrei precisare che sono state messe in circolazione voci fasulle, figlie di chi conduce una campagna elettorale tra falsità e millanterie, che mi vedrebbe pronto ad una riduzione dell’organico.
E’ totalmente falso, non c’è nessuna intenzione di ridurre o licenziare parte del personale addetto. Anzi il personale deve essere invece incentivato e valorizzato per il lavoro che svolge quotidianamente sulle nostre strade.
Inoltre le nuove prosposte saranno anche condivise con coloro che operano sulla strada e conoscono i dettagli operativi e le problematiche. Io rappresento una squadra – conclude Tommasini – che studia, si confronta, analizza i dati e propone delle soluzioni. Noi abbiamo le idee progettuali chiare ed una squadra credibile che lavorerà per attuarle prendendosi le proprie responsabilità”.