Per la città di Sanremo continua il lungo periodo di grande visibilità a livello internazionale. Il Festival in primis, ma anche la ciclistica ‘Classicissima’ ed altri eventi mediatici continuano a contribuire a questo trend che sembra poter far tornare la città dei fiori al boom turistico degli anni passati.
Sanremo è anche tornata ad essere set di fiction, trasmissioni televisive nazionali ed estere, spot pubblicitari e diversi film. Ma è la prima volta che il suo nome, solo quello, diventa il titolo di un film, “Sanremo” appunto, diretto dal regista bosniaco Miroslav Mandic, selezionato e presentato anche in diversi Festival cinematografici internazionali. In passato il nome Sanremo era stato presente nei titoli di qualche ‘musicarello’, genere in voga negli anni ’60.
Dalla fine dello scorso mese di giugno, il film “Sanremo” è stato programmato anche nelle sale cinematografiche italiane raccogliendo positivi consensi di critica e pubblico con quasi 1,5 milioni di euro incassati.
Diciamo subito che la storia non si svolge in Riviera, ma in una casa di riposo in un non meglio precisato luogo, tratta con tatto e delicatezza la storia d’amore tra due anziani, Dusa e Bruno, malati di alzheimer, che si ritrovano sempre con la canzone ‘Non ho l’età’, enorme successo festivaliero mondiale dei primi anni ’60. Nel lungometraggio, viene cantata e ascoltata in un disco, oppure viene ricordata con entusiasmo l’esibizione di Gigliola Cinquetti al Festival del 1964 quando “prima teneva le mani davanti a sé poi dietro la schiena”.
Scrive MyMovies: “Il regista Mandic sa toccare le corde della nostalgia del passato soprattutto attraverso il brano “Non ho l’età” (il collegamento con il titolo del film), che accomuna i due protagonisti (…) Sicuramente Sanremo è un film evocativo che non esibisce la malattia ma ne mostra soltanto i segnali intermittenti e dove i rumori ricorrenti (il vento, le onde del mare, il temporale) diventano una silenziosa colonna sonora”.