Il direttivo cittadino di Confesercenti Imperia prosegue la campagna di attenzione verso il sistema del trasporto pubblico, in particolare sulla situazione delle pensiline adibite a fermate dei bus.

“Ora ci siamo dedicati alla situazione della città di Sanremo, che purtroppo si presenta in condizioni non tollerabili, con uno stato di manutenzione delle strutture di vero degrado, prive delle informazioni necessarie”, esordisce Confesercenti. “Si rilevano sporcizia, macchie, graffiti e manifesti abusivi su strutture ormai vecchie e in stato di abbandono, ove esistono ancora. Questa situazione è presente anche nelle vie centrali, con le fermate più frequentate da turisti e studenti, oltre che dai pendolari che devono raggiungere le frazioni o le città limitrofe. Abbiamo quindi provveduto a inviare una segnalazione al nuovo sindaco, sperando che, con il cambio di gestione, ci possa essere più attenzione verso il settore dell’arredo urbano, con un rinnovo totale delle vecchie strutture e interventi di miglioramento tecnologico”.

L’intervento di Confesercenti non si è limitato solo al bisogno di ‘ripulire’ la rete delle fermate, ma, dopo non aver ricevuto alcun cenno di risposta dalla Provincia, anche alla necessità di un riordino delle pensiline per quanto riguarda le informazioni toponomastiche e turistiche, oggi in gran parte prive delle indicazioni di base, creando così possibile confusione ai turisti e alle persone non del luogo.

“Abbiamo sottolineato la giusta attenzione che deve essere rivolta anche alle persone con disabilità, promuovendo l’atteggiamento di non preclusione all’uso del trasporto pubblico”, prosegue Confesercenti. “Ci siamo permessi di suggerire di prendere spunto dal bel lavoro svolto nella città di Ventimiglia, dove sono già intervenuti con l’installazione di foto della città alle fermate dei bus, a totale carico della ditta di pubblicità che gestisce le pensiline”.

“Cogliamo l’occasione per ricordare che ogni anno il Comune di Sanremo dovrebbe dedicare all’arredo urbano la quota riparto del 40% della tassa di soggiorno, che su un periodo di tre anni ammonta a circa un milione di euro”, conclude Confesercenti.