A partire dal 1860, si forma nell’immaginario l’idea di “perla della Riviera”, capace di far impallidire anche la Costa Azzurra.
Tra il 1874 e il 1906, Sanremo si arricchisce notevolmente dal punto di vista architettonico con eleganti ville in stile liberty oltre 30 alberghi e il Casinò, ad opera dell’archietetto francese Eugène Ferret.
La fisionomia urbanistica segue così linee liberty-moderniste e un certo eclettismo con punte, sul far del Novecento, di chiara Art Nouveau.
Tra le personalità che hanno cambiato il volto di Sanremo l’architetto piemontese Pio Soli e vari artisti ed artigiani dell’accademia Albertina di Torino come Grosso e poi Ceragioli e Morgari. Tra i nomi più noti Edoardo Tabacchi, Francesco Sappia, Antonio Capponi e l’Ing. Pietro Agosti.
Come spiega l’operatore culturale Angelo Giacobbe: “Il vero simbolo di Sanremo nell’immaginario resta la famosissima statua della Primavera“, ma l’opera più raffinata è il Garibaldi di Leonardo Bistolfi, simbolista del 1908.
Anche se il cuore vero dei sanremesi è alla Pigna, con l’arco in pietra, la trecentesca porta di Santo Stefano, la piazza dell’Oratorio dei Dolori e Palazzo del Capitolo.