Il 14 gennaio del 1905 si apriva per la prima volta il sipario sul Casinò di Sanremo. Era un sabato e venne proposto il concerto dell’Orchestra Sinfonica nel giardino d’inverno, seguito da cena di gala e ballo sino all’alba, alla quale parteciparono tutte le autorità e il “bel mondo” della provincia.
Il teatro, invece, venne inaugurato il 18 gennaio 1905 con l’opera Lakmé di Léo Delibes, un successo da tutto esaurito.
L’epopea che ne è seguita ha attraversato più di un secolo, passando attraverso la storia di Sanremo dagli albori della sua storia come località di villeggiatura, iniziata non troppi anni prima, attraverso i cambi di regolamento sul gioco d’azzardo , la guerra, la nascita del festival di Sanremo e le sue prime edizioni, fino alla pandemia(ultima delle sole 3 occasioni in cui la casa da gioco ha dovuto chiudere i battenti) e oltre.
Da oggi, per cinque giorni, fino al 18 gennaio 2025, ad ingresso libero e gratuito, si susseguiranno eventi, conferenze, concerti, spettacoli, momenti dedicati alle danze, alla musica, alle rappresentazioni teatrali organizzati da sodalizi e istituti scolastici, ma non solo
Alle ore 16.00 presso il teatro Leo Pippione, già sindaco di Sanremo e presidente della Famija Sanremasca, propone al pubblico una retrospettiva degli anni che precedettero quel 1905 e portarono all’approvazione e alla realizzazione del Kursaal matuziano, firmato dall’ingegnere francese Eugène Ferret.
“Il Casinò è stato il motore dell’economia cittadina e della riviera – commenta Pippione ai nostri microfoni prima dell’inizio dell’evento – Lo è in parte anche tuttora nonostante oggi tutti i bar abbiamola loro slot. Per Sanremo il casino rimane comunque un attrattiva notevole e rimane il centro propulsore di molte iniziative, culturali e mondane. E noi siamo lieti della ricorrenza e auguriamo al Casinò una lunga vita”.
Successivamente è il turno di Alfredo Moreschi, che nel 1945, giovanissimo, entrò nel Casinò appena riaperto dopo la seconda guerra mondiale. Uno dei cistodi del dopoguerra sabremese, tanto visivamente quanto di memoria, ricorda aneddoti, personaggi ed eventi che hanno caratterizzato le diverse epoche della casa da gioco, dove nacquero il Festival della Canzone Italiana, il Festival del Jazz, della Moda Maschile, e dove furono girati innumerevoli film e rappresentate prime teatrali.
“È stata la mia casa – ricorda Moreschi. – Qui ho svolto il primo lavoro, il 31 dicembre del 1945 alla riapertura del Casinò. Quel giorno il casino si è riaperto come se non fossero passati i 5 anni della guerra. Sapete qual era il profumo del primo giorno di Casinò? Nessuno lo ricorda ma era la naftalina, perché si erano tirati fuori dai bauli smoking e divise per l’occasione. Vestiti che erano rimasti chiusi nei bauli per 5 anni.” Nel mezzo fra gli interventi dei due custodi della memoria del luogo interviene anche Loredana De Flaviis, attrice della compagnia Il Teatro dell’Albero, legge la poesia L’invito del sole del 1939, che Corrado Govoni dedicò al Natale a Sanremo. Freddy Colt inaugura infine la parata della Belle Époque Band, che per tutta la settimana si esibirà davanti al Casinò dalle ore 18.30.
Nel video le immagini dell’evento e le interviste a Gian Carlo Ghinamo, presidente e Ad della casa da gioco, al sindaco Alessandro Mager, all’ex sindaco Pippione e ad Alfredo Moreschi.