Piatto ricco quello del Comune di Sanremo, che all’indomani della Commissione consiliare di qualche giorno fa si è ritrovata con un corposo avanzo di bilancio derivante dal rendiconto riferito all’anno 2024.
Il risultato? Una somma di 11 milioni e 879mila euro che, sommata alle buone prestazioni delle sue partecipate prefigura un quadro molto roseo sia per le casse comunali sia per l’ottimismo degli “inquilini” di Palazzo Bellevue.
Per approfondire la composizione di questa somma, le dinamiche che ne hanno permesso l’accumulo e le possibili modalità di utilizzo, abbiamo intervistato l’assessore al Bilancio del Comune di Sanremo Giuseppe Sbezzo Malfei, che ci ha illustrato nel dettaglio tutti gli aspetti legati all’avanzo di bilancio.
Esattamente cosa è stato rilevato?
“La somma del risultato finale è pari a 11 milioni e 879mila euro circa, derivante da un risultato di amministrazione pari a circa 58 milioni e 675mila euro di cui, decurtando quelli che sono gli accantonamenti per legge, pari circa a 35 milioni, altri 10 milioni e 938 per le diverse finalità delle leggi fiscali riferite agli enti locali, questo rimane”, esordisce l’assessore. “Risultato importante che deriva soprattutto dall’attenzione riposta dagli uffici nel corso della gestione dell’ente durante tutto il 2024”.
Come si potranno ora utilizzare questi soldi? E come vanno suddivisi secondo le possibilità ma anche le volontà dell’amministrazione?
“Ci sono vincoli di legge innanzitutto”, spiega Sbezzo Malfei. “A prescindere che queste somme, fino agli equilibri che verranno votati in Consiglio Comunale entro il 31 luglio, rimarranno congelate. Somme che possono essere usate per la copertura di debiti fuori bilancio, per provvedimenti necessari alla salvaguardia degli equilibri senza dover utilizzare sistemi di pressione fiscale, per il finanziamento dispese di investimento, di spese correnti e non permanenti o per l’estinzione di mutui in essere”.
“Una buona parte di questa somma deriva dallo svincolo del fondo di accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità, dove sono state liberate risorse accantonate al seguito di bollettazioni che nel corso dell’anno 2024 si sono avverate, sia per quanto riguarda Tari, che per quanto concerne l’IMU. Parliamo di una somma pari a circa 9 milioni di euro”, afferma. “La quota a parte è generata da maggiori entrate, ad esempio come l’imposta di soggiorno, che ha portato nelle casse del comune circa 170mila euro, delle partite arretrate sempre della Tari pari a 206mila euro, IMU anche qui, con partite arretrate per 321mila euro e altre spese non registrate, quindi sono stati dei risparmi per concorso, ad esempio per la mensa scolastica di circa 84mila euro. Bandi aggiudicati con un risparmio da parte dell’ente. Di conseguenza si sono registrate anche minori spese. E poi ci sono dei residui nonché economie. Diciamo che queto risultato è un pluricampione di situazioni. Per il suo maggior aspetto, arriva da una liberalizzazione di fondi che sono stati accantonati per legge dall’ente”.
Anche il Casinò di Sanremo sta per chiudere il proprio bilancio in attivo.
“Corretto”, risponde l’assessore. “Tengo a precisare che un buon numero delle nostre società partecipate, di cui sono anche assessore, registra risultati estremamente positivi. Sotto questo profilo siamo molto contenti per l’esercizio 2024. Nella fattispecie il Casinò ha registrato un utile lordo di 12 milioni, che decurtate le imposte dovrebbe prevedere un netto di circa 8 milioni. Il fascicolo è arrivato lunedì sulla mia scrivania e deve ancora essere attenzionato. Sulla finalità e l’utilizzo di queste somme sarà un passaggio che avverrà con il sindaco in primis e poi con l’intera maggioranza per caprie come procedere e come destinarlo. La proposta avanzata dal Casinò prevede di destinare 5 milioni al Comune, mentre la parte restante verrebbe utilizzata come aumento di capitale, da impiegare in nuovi investimenti, sia sulla struttura che sul comparto del gioco”.
“Sarà un tema su cui ci confronteremo tutti insieme. La politica vuol dire fare squadra, lavorare congiuntamente e prendere delle decisioni politiche e quindi comuni, che verranno affrontate in base a numeri certi dove avremo un quadro totale delle risorse con cui potremmo andare in accumulo. Visto l’andamento degli incassi, la percentuale ad oggi che la casa da gioco ci retrocede per la cosiddetta ‘quota a parte’ sul gioco è attualmente del 20%, rispetto alla percentuale inziale con la quale siamo entrati nella casa da gioco. Significa che ha avuto un andamento costante di gestione nell’ultimo biennio. Parrebbe che anche il 2025 che il trend sarà quello. Quindi potremo anche considerare, ma qui anche sarà una scelta politica, nel caso non saranno risorse necessarie alla Casinò spa, di poter ottenere un beneficio dall’aumento di percentuale”, conclude.
Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Giuseppe Sbezzo Malfei.