Artemisia Gentileschi protagonista al Festival di Sanremo grazie all’iniziativa “Ospiti d’onore”. Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno dall’Autoritratto di Rubens, davanti al quale si sono moltiplicati i selfie degli artisti e delle celebrities presenti al Festival, quest’anno Regione Liguria ha scelto un’opera legata al nome della grande artista caravaggesca, un progetto curato dalla coordinatrice delle Politiche culturali della Regione Liguria Jessica Nicolini e realizzato dalla storica dell’arte Anna Orlando.
Nel foyer del Teatro Ariston sarà infatti esposta una prestigiosa, antica replica del primo Seicento dell’opera della Gentileschi dal titolo ‘Giuditta e la sua ancella con le testa di Oloferne’, un olio su tela di 127 x 95 cm mai mostrato al pubblico e conservato nei depositi dei Musei di Strada Nuova, a Palazzo Rosso.
Un’immagine di grande impatto, un soggetto rappresentato più volte dalla stessa artista in composizioni differenti, che diventa di fatto un manifesto della lotta delle donne contro l’oppressione maschile, e immediatamente si trasforma in una icona ancora oggi di grande attualità, che viene riprodotta e ripresa da diversi altri artisti.
Una scelta che richiama la mostra di grande successo dal titolo “Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione”, visitabile fino al 1° aprile a Palazzo Ducale, realizzata dalla società Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e curata da Costantino D’Orazio con la collaborazione di Anna Orlando. L’esposizione offre uno straordinario ritratto di una delle più celebri artiste di tutti i tempi, tra vicende familiari, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili, attraverso oltre 50 dipinti provenienti da tutta Europa.
“Abbiamo voluto fortemente proseguire con questa iniziativa, –sottolinea il presidente di Regione Liguria e assessore alla Cultura Giovanni Toti – puntando sul nome di Artemisia Gentileschi, su un’immagine particolarmente significativa. Il nostro obiettivo è quello di portare l’arte sul territorio, utilizzando la grande piattaforma comunicativa del Festival di Sanremo e raggiungere in questo modo pubblici differenti. Quest’anno, sull’onda del grande successo della mostra di Artemisia Gentileschi a Palazzo Ducale, che ha fatto molto parlare di sé e sarà visibile ancora fino al 1° aprile, abbiamo voluto esporre un’opera che ci offre l’occasione di parlare di un tema particolarmente importante e sentito come quello della violenza sulle donne e dei femminicidi, per sensibilizzare il pubblico. Vogliamo prendere spunto dai messaggi forti che questa artista ancora ci trasmette per parlare di un tema dall’attualità drammatica. Ringraziamo Walter Vacchino, proprietario del teatro Ariston, per aver collaborato con Regione Liguria, dandoci così la possibilità di esporre questo quadro e di veicolare, con esso, un messaggio tanto importante all’interno della manifestazione più amata e seguita dagli italiani”.
Il dipinto arriverà all’Ariston lunedì 5 febbraio e sarà visibile all’entrata del teatro dal primo giorno del Festival, martedì 6 febbraio; il tutto grazie alla collaborazione del Comune di Genova, del Comune di Sanremo e lo stesso Teatro Ariston.
“Il Festival di Sanremo è un evento di enorme richiamo, un momento in cui la Città dei Fiori e la Liguria sono al centro dell’attenzione mediatica – aggiunge l’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro – Per questo è il contesto ideale per un’iniziativa culturale di alto profilo, di valorizzazione e promozione, ma anche e soprattutto capace di comunicare un messaggio sociale forte, quello della necessità, da parte di tutti, di impegnarci nel contrasto alla violenza di genere, in ogni sua forma. Come istituzione, sentiamo ovviamente in maniera più forte questo dovere, e ci impegniamo giorno dopo giorno per raggiungere questo risultato, che può essere ottenuto solo se si lavora contemporaneamente su sensibilizzazione, educazione e formazione e, non ultimo, con investimenti, con la creazione di e con il sostegno alle strutture sul territorio. Nello specifico mi auguro che la storia di Artemisia Gentileschi, donna del XVII secolo, possa essere di esempio per tante donne di oggi. Artemisia Gentileschi ha avuto la forza di rompere pregiudizi come a esempio quello che una donna non potesse fare la pittrice e ha denunciato le violenze subite. Non è facile farlo nemmeno oggi. Ma le storie del passato possono essere di ispirazione. Sapendo che oggi per fortuna le istituzioni sono dalla parte di chi subisce ingiustizie e violenze”.
“Ringraziamo Regione Liguria per questa iniziativa che, in occasione del Festival di Sanremo, ci permette di parlare di violenza di genere attraverso il linguaggio straordinario dell’arte. Oggi c’è bisogno di un nuovo patto di corresponsabilità famiglia, scuola, politica e società civile, ma è importante anche riappropriarsi della cultura del rispetto -dicono l’onorevole Martina Semenzato e l’onorevole Ilaria Cavo – Portare all’Ariston un messaggio forte e chiaro contro la violenza sulle donne significa infatti mettere sotto i riflettori un argomento estremamente attuale che, grazie all’opera di un’artista che ha vissuto la violenza sulla propria pelle e ha avuto il coraggio di raccontarla, ha compiuto un primo passo verso la cultura del rispetto. Il tema della Commissione ‘femminicidio e violenza di genere’ è quindi il tema della violenza economica, indipendenza e lavoro e sottolinea l’importanza del dialogo costante proprio con la Commissione ‘attività produttive’. La violenza di genere riguarda infatti anche la sfera economica. Il messaggio di Artemisia Gentileschi deve essere trasmesso a tutti i settori della società per arrivare a comprendere che il 37% delle donne non possiede un conto corrente e che il 65% delle donne che si rivolge ai centri antiviolenza non ha una pensione. Bisogna portare la cultura anche alle imprese continuando a insistere con un messaggio culturale. Più lo riusciamo a trasmettere nella società, più riusciamo a combattere questa violenza”.
“Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione, la mostra in corso a Palazzo Ducale fino al 1° aprile sta raccogliendo molto interesse nel pubblico non soltanto per la qualità dei dipinti esposti – sottolinea il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Beppe Costa –, ma anche per una tematica, la violenza contro le donne, purtroppo molto attuale. L’iniziativa di promozione della Regione Liguria, che ringrazio, consente a questa straordinaria esposizione di avere un popolare palcoscenico nazionale in grado di consolidare il successo sin qui registrato”.
“L’arte non teme il passaggio del tempo – spiega Anna Orlando, co curatrice della mostra a Palazzo Ducale – Lo dimostra ancora di più l’immagine di un’opera delle più celebri pittrici di sempre. Artemisia, vissuta quattro secoli fa, replica più volte il soggetto che ha come protagonista Giuditta che taglia la testa di Oloferne e la forza iconica di questa immagine la trasforma in un manifesto di denuncia. La vicenda biografica di Artemisia resta drammaticamente attuale e ancora si fa sentire il messaggio sotteso della sua arte intramontabile. Artemisia, con il vigore del suo pennello, lotta contro la sopraffazione dell’uomo sulla donna e vuole abbattere le barriere sociali che impediscono alla donna di lavorare, di difendersi e di avere una sua indipendenza e un’identità anche professionale. L’immagine da lei ideata era di una forza tale che immediatamente ne seguirono decine copie in tutta la Penisola, proprio come successe per i quadri subito celebri del Caravaggio. La copia antica seicentesca dei Musei di Strada Nuova a Genova è un esempio di questo fenomeno, che spiega come da sempre la forza persuasiva e seducente delle immagini venga usata anche per trasmettere idee e valori”.