Inizia poco prima delle 16 la conferenza stampa di Willie Peyote, applaudito dalla sala stampa al suo ingresso a seguito della sua esibizione durante la prima serata del festival.

Le sensazioni della prima serata

“E’ un emozione essere qui – in sala stampa – esordisce – Nel 2021 ho vinto il premio della critica non sono potuto entrare qui dentro. Mi piaceva l’idea di poter dire di aver vissuto fino in fino
in fondo Sanremo. No vedo l’ora di raccontare queste cose ai nipotini.
Avere il pubblico in sala iuta, ero rilassato e soddisfatto. si può sempre far meglio
Ringrazio Carlo Conti sono contento che gli sia piaciuto il pezzo. Nel video ci sono i Jalisse, mi sembrava giusto condividere questa cosa con loro. Hanno voluto partecipare e li ringrazio. E’ stato divertente e loro hanno un gran senso dell’umorismo.”

Il disco nuovo

L’album ‘Sulla riva del Fiume’ esce il 14 febbraio ed è frutto di un percorso lungo.
Mi farebbe piacer che queto disco possa essere raccontato.
E’ un disco corale, sono contento di completarlo venerdì, visto che una parte era già uscita.

Le tematiche e gli asterischi

“Il tentativo nel mio pezzo non è lamentarsi dell’esistenza degli asterischi, ma abbracciare il cambiamento. Non ho paura degli asterischi, ma un pochino più paura di chi attacca sull’asterisco poi non usa il congiuntivo. Non mi pongo il problema sull’arte che facciamo oggi, quindi posso parlare della canzone in gara. Se gli asterischi aiutano qualcuno a sentirsi meno escluso male non fa.”

La prima volta a Sanremo da dopo il Covid

“Sanremo mi ha fatto una bella impressione. Sono venuto molto con lo spirito di divertirmi,. Mi era mancato tutto questo, visto che nel 2021 era una situazione diversa. Non ho ancora trovato nessun sosia, speravo di trovarne di più. Spesso mi scambiano per Brunori. A me, che sono l’unico torinese che non è di origini calabresi(ridendo).”

Il Toro…ed il Torino

“Il torello sulle scarpe e i colori delle coriste non erano ovviamente casuali – dice -. Ho cercato di portare un po’ di casa qui. Magari non è casuale neanche il fatto che appena sono entrato sul palco ha pareggiato il PSV – alludendo alla partita di Champions League fra Juventus e PSV Eindhoven.

La Politica al Festival 2025

“Io responsabilizzato perché unico a trattare temi politici quest’anno? – risponde – Sono stato paragonato al famoso soldato giapponese, quello al quale non avevano detto che la guerra era finita. Non mi sento solo o a disagio in realtà e non mi sono curato di cosa avrebbero portato gli altri. Avendo un pubblico ampio, non usarlo per dire anche qualcosa che penso sarebbe stata un occasione sprecata calcando sull’ironia. Credo sia giusto il diritto di marcare il nostro dissenso verso cose che non ci piacciono, anche scendendo in piazza.
Non mi sento coraggioso ma solo di aver assecondato un esigenza personale. Non discuto le scelte degli altri perché non so da quali presupposti partono. Sento solo di fare il mio. Non mi nascondo dietro il dito, se ho una cosa da dire.

Gli altri artisti in gara e la presenza di Luca Ravenna

Beh il contesto rispetto al 2021 è divertente anche in questo aspetto. Ho molta stima di Dario Brunori e Lucio Corsi. Li ho amati e mi piacerebbe lavorassi assieme. Ho stretto grandi rapporti con Bresh. In realtà quest’anno si può condividere molto più e mi è piaciuto poter condividere i moment. Non posso elencare tutti quelli con cui vorrei collaborare.
A Ravenna piace il festival di Sanremo. Ieri non è riuscito a dire la frase che voleva dire nel pezzo. Porta una parte della sua arte al quale avevo cuore partecipasse.”

La conferenza si conclude.

Poco prima del suo ingresso in sala stampa abbiamo avuto il piacere di intervistarlo sulla terrazza dell’Ariston, dove abbiamo parlato della sua esibizione, delle se sensazioni e anche del decennale del suo disco “Educazione Sabauda”. Potete sentire la sua intervista nel video, a breve integrato nell’articolo