“L’eleganza della semplicità e dell’armonia”: l’architetto Riccardo Bocchini, che “veste” il 75° Festival di Sanremo, sintetizza così la sua “Techno Hall”, il progetto per la scena del Teatro Ariston da lui pensato per accogliere Carlo Conti, i protagonisti della rassegna canora e tutto il pubblico, in teatro e in TV.
Una scena a 360 gradi, capace di mutare aspetto e suggerire atmosfere diverse per ogni canzone, la cui semplicità cela la complessità di un lavoro che coniuga grafica e illuminotecnica, tecnologia e “motori”. Come nel caso di quelle che Bocchini definisce “pareti/scultura” che – spiega – “si torceranno in tre dimensioni, tutto in un’essenzialità di linee, alla ricerca di una pulizia e di un’eleganza delle immagini: l’eleganza di una scena armonica che abbraccerà gli spettatori, trasferendo emozioni, e l’eleganza della forma che, attraverso le movimentazioni elettromeccaniche, si trasformerà al servizio delle canzoni, riuscendo perfino a sparire completamente”.
Un “Tecno-Salone” delle feste che si protende, insieme all’orchestra ai lati, verso il pubblico e che nasconde non poche sorprese: “La sinuosità, la plasticità e l’eleganza delle linee architettoniche – aggiunge Bocchini – andranno ad abbracciare le motorizzazioni tecnologiche con i loro movimenti armonici. Gli apparati video e quello sceno-luminoso, totalmente innovativi, saranno essenzialmente al servizio delle immagini televisive: ‘giochi ottici’ accoglieranno lo spettatore; ‘tecno lampadari’, ‘sipari’ e ‘tende tecnologiche’ scenderanno dall’alto; e la ‘scala’ si muoverà con varie configurazioni tecnologiche”.