Dal cuore pulsante della comunicazione del Festival, direttamente dal Roof del Teatro Ariston, abbiamo incontrato Luca Ammirati, responsabile della Sala stampa, che ci ha portato dentro la ‘Scatola magica‘ della kermesse musicale più amata d’Italia.
Le parole di Luca Ammirati
Ammirati, al suo nono Festival, conserva ancora l’entusiasmo del primo giorno: “Non sono mai abbastanza per non continuare a stupirsi di tutta la meraviglia che questa manifestazione porta con sé”, ha esordito ai nostri microfoni.
La Sala stampa: tra informazione e passione
Sanremo non è solo musica e spettacolo, ma anche un frenetico lavoro giornalistico che si svolge tra le mura della Sala stampa: “Si conferma il connubio tra comunicazione giornalistica e sano divertimento: la Sala stampa vive il Festival in maniera viscerale, quindi può capitare di vedere i giornalisti che ballano, che cantano, che si emozionano, che applaudono. Anche questo è il racconto del Festival di Sanremo“, ha commentato Ammirati.
Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha trasformato il modo di lavorare, con un impatto diretto sulla comunicazione: “Sicuramente c’è un’evoluzione che continua sul discorso della digitalizzazione e anche le fasce di età oggi sono più giovani. È tutto più veloce, con la possibilità di fare interviste in live. E poi non c’è un momento in cui il Festival di Sanremo si spegne, nemmeno in Sala stampa”.
Tra l’edizione 2024 e quella del 2025 Ammirati ha trovato un filo di continuità: “Sia dal punto di vista dell’organizzazione che melodico, che è un po’ quello che tutti ci aspettavamo”, ha sottolineato.
La scatola magica per Ammirati
Ma cosa rende davvero magico il Festival di Sanremo? Una domanda alla quale è difficile dare una risposta definitiva: “Insieme al proprietario del teatro, Walter Vacchino, abbiamo cercato di indagare anche nel libro ‘La scatola magica’ quali sono gli ingredienti e i segreti di questa manifestazione. Perché proprio a Sanremo? Perché proprio all’Ariston? Una risposta univoca non c’è. Però c’è un numero: 75. Se il Festival è arrivato a 75 edizioni significa che veramente ha raccontato il nostro Paese ed è questo che la gente vuole. Poi, per molti Sanremo è quella settimana nella quale tutti quanti noi ci astraiamo con un pizzico di leggerezza, viviamo e prendiamo ossigeno per poi affrontare tutto il resto delle cose del quotidiano”, ha proseguito.
Orgoglio ligure
La vittoria del ligure Olly. “Io amo la musica in generale e ho tifato per la squadra Ariston, non tanto per una singola canzone, ma il fatto che il Festival sia stato vinto da un ligure sicuramente non può che far piacere ed è motivo di orgoglio”, ha concluso.
L’intervista integrale ad Ammirati nel video-servizio a inizio articolo.