Diodato chiude le conferenze in sala stampa all’Ariston; entra tra gli applausi dei giornalisti con in sottofondo il suo ‘Ti muovi‘.
“Sono venuto al Festival con l’intenzione di godermelo- racconta Antonio- di portare quello che sono adesso umanamente e artisticamente. Sono contento che tutto questo sia arrivato a casa; le mie aspettative andavano in quella direzione lì. Tutte le sere prima di salire sul palco mi sono detto ‘goditela e divertiti’ e penso di essere riuscito”.
Ti muovi. “Una canzone a cui tengo molto, ha una forte energia vitale. È una specie di viaggio, parla di emozione e di movimento, di qualcosa che si muove dentro”, ha spiegato.
Il rapporto con i fan. “La mia più grande soddisfazione è quando le persone mi fermano e mi dicono che le mie canzoni sono diventate la colonna sonora della loro vita”, ha esordito. La gente quando mi incontra per strada non mi ferma al ‘bravo’ o ‘bella canzone’, ma mi dicono cose profonde. Voglio ringraziarli per la gentilezza con cui si approcciano a me”.
Sul ‘caso Geolier‘ risponde: “Sempre brutto sentire dei fischi, penso però che non siano state fischiate le persone ma la classifica. Non ho visto un attacco diretto”.
Il futuro? “Questo ‘movimento’ finirà nel prossimo album in cui ho provato a fotografato quello che è accaduto in questi ultimi anni. Partirà anche un tour teatrale e il teatro per me è importantissimo come metodo di espressione. Ringrazio tutto il mio team che supporta e sopporta tutte le mie follie musicali”, ha concluso.