Giovani a confronto in sala stampa al roof del Teatro Ariston: da un lato il disagio di Sangiovanni, dall’altro la spensieratezza di Maninni al debutto festivaliero.
Sangiovanni porta a Sanremo, il suo disagio e quello di tanti giovani. Anche in conferenza stampa non nasconde, ammantato di malinconia, le sue fragilità e parla anche della salute mentale, riprendendo ‘Finiscimi’: “E’ un tema molto rilevante. Mi sento debole ed è per me pesante raccontare sul palco la canzone. Lotto per stare meglio grazie alla musica; ci sono tanti pensieri e pesi che porto sullo stomaco.”
Nella seconda serata ha presentato Loredana Bertè, un’esperienza positiva: “Sono stato fortunato ad essere accoppiato a lei. E’ una artista che prendo a modello.” Poi torna a temi pesanti come quelli del disagio: “Credo ci sia un problema di fondo, di odio e frustrazione, che è molto presente sui social media. Di base, quando incontriamo qualcuno dal vivo, non sono così e non percepiamo questo odio. Mentre in questo mondo parallelo, le persone si permettono di dire ciò che vogliono perchè non ci sono regole e restrizioni” e prosegue “Una volta feci una metafora sui social: se fosse così anche nella realtà, senza alcun ‘paletto’, il mondo andrebbe a rotoli.”
E’ poi il turno di Maninni, sicuramente più leggero e festivaliero. Anche se è alla prima apparizione all’ Ariston: “Nasco chitarrista, in realtà non volevo fare il cantante. Tra i miei compagni in questa avventura col quale vorrei lavorare c’è sicuramente Geolier. Bravo e divertente. E sul palco vorrei osare qualcosa di più.” Poi fa un escursus sul suo passato: “Mio padre mi faceva sentire molto rock inglese ed irlandese, quindi U2, Oasis, Blur. Poi ho scoperto i cantautori italiani come Dalla, Rino Gaetano e Battisti. Il mio preferito oggi? Cesare Cremonini.”
Forse il meno conosciuto all’annuncio dei nomi, Maninni risponde: “Faccio musica perchè non so fare altro. Non mi interessa la fama.” E poi la sua cover con Ermal Meta: “Ci siamo trovati subito a pelle: prima giocare alla play assieme e poi ritrovarsi sul palco assieme, penso che sia una bella esperienza. Nelle persone cerco subito fiducia e amicizia, con un rapporto vero, come ho con Ermal. La sua canzone è importante e rispecchia anche un po’ la situazione attuale. Questa estate ho fatto dei concerti nei Balcani e, nonostante non fossi tanto lontano da casa, ho visto situazione completamente diversa. “