Si è conclusa l’udienza sul fallimento di Rivieracqua, la società consortile creata per gestire il servizio idrico integrato nel Ponente.
Il fallimento era stato richiesto lo scorso novembre dall’imperiese Amat Spa.
Come era prevedibile già dopo la prima udienza preliminare del 19 dicembre, i dirigenti delle due società sono giunti ad un accordo. La firma arriverà, però, solo il prossimo 2 febbraio.
Confermata la proposta che prevede una tranche da 140 mila euro subito e 50 mila euro ogni mese fino all’estinzione del debito di Rivieracqua nei confronti di Amat che ammonta a circa 1,5 milioni. Amat si impegna, invece, a ritirare l’istanza di fallimento.
Contattata telefonicamente, Sara Rodi, membro del nuovo Cda di Rivieracqua commenta: “Trovare un accordo con Amat era un passo fondamentale per il futuro di Rivieracqua. Siamo soddisfatti dell’impegno di Amat nel ritirare l’istanza, in caso contrario l’esperienza Rivieracqua si sarebbe conclusa qua.”
Ha poi proseguito spiegando gli step successivi: “Il nuovo Cda sta lavorando sodo per prendere atto delle problematiche numerose della società per poi poter elaborare una strategia che dia stabilità al progetto.”