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È in corso questa mattina a Palazzo Bellevue l’Assemblea dei Sindaci decisiva per il futuro di Rivieracqua, dove si stanno discutendo le sorti della società insieme al nuovo commissario dell’Ato idrico imperiese, la dott.ssa Gaia Checcucci.

Ad accogliere l’arrivo dei sindaci la protesta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil preoccupati per il futuro della società e per tutti i lavoratori. In particolar modo questa mattina si è anche voluto chiedere garanzie per le tre lavoratrici del Laboratorio di Analisi, di proprietà di Rivieracqua, ospitato presso i locali messi a disposizione dall’AMAT. Rivieracqua ha comunicato di voler chiudere il laboratorio entro fine mese.

Ad oggi le tre lavoratrici coinvolte non hanno notizia ufficiale, dei tempi di chiusura, né sono a conoscenza di cosa accadrà subito dopo dal punto di vista lavorativo.

“Sono anni che cerchiamo di far sentire la nostra voce – commenta Fulvio Fellegara, segretario generale Cgil Imperia – Oggi, oltre ai temi generali e urgenti riguardanti Rivieracqua e il suo fallimento, c’è l’urgenza del Laboratorio Analisi dove lavorano tre donne. Oggi non sanno cosa sarà di loro il 1 dicembre. La priorità è chiedere di assumersi la responsabilità di non perdere questi posti di lavoro. Questa società è importante per la provincia e per il servizio che offre, va messa in sicurezza”.

Milena Speranza, segretaria generale UIL Imperia commenta: “Oggi temiamo per il futuro dei lavoratori, molti sono stati trasferiti dai Comuni in questa azienda senza certezze, altri rischiano di perdere il lavoro dal 1 di dicembre e abbiamo tutto l’indotto. Tutte le ditte e aziende che hanno lavorato, oggi rischiano il collasso, vogliamo un impegno dalle parti politiche e dall’azienda”.

Questa mattina, prima dell’ Assemblea, una rappresentanza dei sindacati è stata ricevuta dal sindaco Alberto Biancheri, dal nuovo commissario e dai dirigenti di Rivieracqua.

“Abbiamo chiesto che i sindaci decidano il futuro di Rivieracqua, la situazione è preoccupante su tutti i versanti perché mancano 20 giorni alla decisione sul concordato che comunque non rimane la soluzione perché è una società molto fragile – spiega Claudio Bosio, segretario generale CISL Imperia – Inoltre per le tre lavoratrici abbiamo chiesto di trovare all’interno di Rivieracqua una collocazione perché sono tre donne, un settore fragile, da anni lavorano e quindi è un atto di dignità. Sono il simbolo della lotta che stiamo portando avanti perché ricordiamo che sono centinaia i lavoratori a rischio”.