Mattinata decisiva per il futuro di Rivieracqua. A Sanremo l’Assemblea dei Sindaci ha approvato ad unanimità l’entrata del socio privato all’interno della società.
L’approvazione del documento dà così il via libera al cambio di statuto e alla trasformazione da una società consortile per azioni (Scpa) a una società per azioni (Spa), al fine di giungere a una gestione più snella e incisiva.
Il ‘si’ è arrivato dopo una lunga mattinata di discussioni, precedute alle ore 9 dall’incontro con i sindacati che chiedono tutela per i lavoratori. Durante l’assemblea, a cui era presente anche il nuovo commissario Gaia Checcucci, si è anche deciso di richiedere ad Amat il ritiro dell’istanza di fallimento, che prevede l’udienza prefallimentare il prossimo 20 dicembre.
Queste due decisioni, ha sottolineato il presidente di Riveracqua Gian Alberto Mangiante, sono fondamentali e necessari per redigere il nuovo piano della società.
I sindaci presenti hanno voluto sottolineare come l’entrata del socio privato non vada ad intaccare il concetto di acqua pubblica che rimarrà tale. La legge prevede infatti che l’acqua pubblica possa essere gestita in house o tramite una società mista. Il privato che entrerà lo farà tramite gara pubblica, a determinate condizioni e con una quota minima del 30% a una massima del 49%. I sindaci hanno anche evidenziato che per proseguire con l’iter sarà fondamentale l’entrata in Rivieracqua anche degli altri Comuni.
“È un passo indietro doloroso ma il privato entrerà tramite gara pubblica e a determinate condizioni e sarà mantenuto il concetto di acqua pubblica che da sempre abbiamo difeso – commenta Alberto Biancheri – Questo passo ci permette di lavorare più serenamente”
Il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori commenta: “A noi sindaci non deve essere recriminato nulla. Quello che abbiamo fatto oggi è un ulteriore passo in avanti, come quando abbiamo approvato il bilancio. Se siamo arrivati a questo punto è perché siamo stati mal consigliati e ci sono stati proposti dei pacchetti già votati da funzionari. Il commissario ci ha promesso che saranno individuate le colpe e si impegnerà per l’entrata degli altri Comuni”.
“L’acqua pubblica era e sarà, però prendiamo atto delle difficoltà della società – commenta il sindaco di Taggia Mario Conio – Apriamo uno scenario di acqua pubblica con coinvolgimento di tutti i soggetti chiamati in causa e io ho fatto un appello a Imperia, in quanto Comune capoluogo. Questa soluzione può essere accolta favorevolmente nella salvaguardia di tutti i lavoratori. Mantenimento il concetto acqua pubblica ma meglio gestito”.
“Abbiamo dato dimostrazione di compattezza votando ad unanimità il documento – commenta il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra – Un appello alla salvaguardia dell’impresa e dei lavoratori e che Rivieracqua possa guardare al futuro, servono investimenti”
Il presidente di Riveracqua Gian Alberto Mangiante ha dichiarato: “Rivieracqua non può essere lasciata a bagnomaria. Gli amministratori hanno evidenziato le debolezze della società, che ad oggi non può organizzare efficientemente i servizi e mantenerla a bagnomaria prolunga le debolezze. Bisogna trovare la soluzione che oggi è stata individuata”.