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Rivieracqua sarà il tema centrale nel consiglio comunale odierno ad Imperia (così come a Sanremo). Entro il 30 aprile 2024, dunque oggi, i Comuni dovranno procedere alla approvazione della bozza dello Statuto e dei Patti Parasociali – come stabilito dal Tribunale Fallimentare – che sono parte delle attività prodromiche alla attivazione della gara a doppio oggetto.

Nel documento riassuntivo da 13 pagine, consegnato giovedì scorsi ai sindaci, si legge inoltre “…l’approvazione costituisce un atto urgente e inderogabile” e sottolinea che i Comuni, trattandosi di soci di una società in house, incorrerebbero in responsabilità e sanzioni (per omissione di atti dovuti) qualora non adottassero gli atti di competenza. “Ci sono 500 imprese creditrici, più o meno grandi, che andranno pagate entro fine anno. Abbiamo scelto la strada della partecipazione pubblica per la gestione del servizio costituendo una società apposita, affinchè sia evitato il fallimento di Rivieracqua” aveva dichiarato Scajola.

Il Presidente della Provincia, nell’Assemblea dei Sindaci, ha sottolineato il pericolo del passaggio ad amministrazione straordinaria, laddove non venisse concluso positivamente il percorso di ristrutturazione del debito. Con alcuni creditori, riconducibili al gruppo di proprietà dell’ing. Errile, che hanno già posto l’istanza al Tribunale di Genova. L’udienza è fissata al prossimo 11 giugno.

L’approvazione dell’ordine, da parte dei Comuni, sarebbe dunque una delle tappe principali verso il risanamento del debito. L’Ausiliario del Giudice, lo scorso 19 aprile, con motivato parere, ha sottolineato come la gara a doppio oggetto sia fondamentale nel Piano e la procedura prevede la trasformazione di Rivieracqua s.p.a in società ‘mista’ con il conseguente ingresso di un socio privato, al quale affidare la gestione (ed il termine ultimo è fissato per ottobre 2024), che apporti ulteriore finanza.

E proprio la gara a doppio oggetto, per l’ individuazione del soggetto privato, è finita nel mirino del Partito Democratico che contesta l’affidamento (per la predisposizione della documentazione) alla Sogesid Spa per 469 mila €uro. Cifra che varcherebbe la soglia consentita, per la quale invece sarebbe obbligatoria una gara d’appalto. Nella commissione che anticipa il consiglio comunale di questa sera era collegata anche il sub commissario Ato Idrico, Cecilia Brescianini secondo la quale la procedura non prevederebbe la gara. Ivan Bracco però, dalle colonne del Secolo XIX, rilancia: “La norma in questione fa esclusivamente riferimento a interventi urgenti legati al ripristino ambientale che nulla hanno a che vedere con la predisposizione di un appalto europeo che deve gestire il ciclo idrico. E’ insomma un artificio per velocizzare i tempi evitando un affidamento attraverso la gara.”

La palla ora passa all’emiciclo che dovrà esprimersi proprio sul nuovo statuto di Rivieracqua. L’esito appare scontato ma la minoranza imperiese è tutt’altro che remissiva.