Mancava il numero legale, ma la conferenza dei sindaci odierna è stata comunque un appuntamento positivo per il futuro di Rivieracqua e del servizio idrico integrato nel Ponente ligure.
La società imperiese AMAT sembra infatti essere intenzionata a ritirare l’istanza di fallimento presentata lo scorso anno contro Rivieracqua per via dei crediti accumulati (oltre 2,5 milioni).
Il 30 novembre la società, durante una conferenza stampa, aveva annunciato che non avrebbe ritirato l’istanza fintanto che Rivieracqua non avesse presentato un piano finanziario adeguato in grado di appianare i debiti con AMAT.
Fabrizia Giribaldi, assessore alle Partecipate del Comune di Imperia, socio di maggioranza in AMAT, oggi conferma: “Il Comune e la società sono soddisfatti delle proposte di Rivieracqua, AMAT ritirerà quindi l’istanza di fallimento.”
Un passaggio fondamentale in vista dell’udienza per il concordato preventivo, ultima possibilità per scongiurare il fallimento di Rivieracqua, la società creata appositamente per gestire il ciclo dell’acqua nel Ponente.
“Tutte le parti in causa (compreso il Comune di Imperia ndr) hanno finalmente concordato nel procedere spediti, dopo l’udienza del 26 febbraio, per riuscire a predisporre un piano concordatario che finalmente possa abbracciare tutto l’ambito idrico dell’imperiese,” ha commentato a margine dell’incontro il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante.
Parallelamente andrà avanti il piano per far entrare un socio privato di minoranza all’interno della società (attraverso un bando di gara europeo), compito assegnato al commissario dell’ATO Idrico, Gaia Checcucci.