“L’esito della riunione svoltasi ieri in Regione Liguria tra il presidente Toti, l’assessore alla Salute, GVM ICLAS e ASL1 relativamente al futuro dell’ospedale di Bordighera e alla sua privatizzazione è consistito nella ripetizione assolutamente identica delle promesse ormai annunciate da anni”, commenta il consigliere d’opposizione a Bordighera Giuseppe Trucchi.
“Si ribadisce l’istituzione di un tavolo tecnico che ormai è attivo da mesi, si garantisce la firma del contratto entro dicembre e l’inizio di una qualche attività a gennaio con lo scopo di arrivare a regime, Pronto Soccorso compreso, entro giugno 2023”, continua Trucchi. “Se cambiamo le date pare di ritornare indietro di un anno. Mi sembra utile una breve sintesi di quello che è successo nel 2022. L’anno è iniziato con forti incomprensioni tra ASL e privato riportate da numerosi organi di informazione. Successivamente il direttore generale ASL1 dott. Falco dopo aver ufficializzato la propria indisponibilità alla firma del contratto si è dimesso dalla carica ricoperta. A fine estate il presidente Toti e la Giunta regionale hanno approvato una delibera vincolante, francamente sorprendente, che garantiva la imminente firma del contratto vincolando il nuovo direttore. Ieri la riunione in Regione con ulteriore rinvio e istituzione di un nuovo tavolo tecnico”.
“Senza voler fare nessuna polemica ancora una volta esprimiamo la richiesta che vengano illustrate le motivazioni che rendono così impervia la firma di un contratto fermo da anni. Il bando è del 2018”, precisa il consigliere. “Noi pensiamo che si tratti di problemi relativi al reperimento di personale ma anche al piano economico finanziario. Speriamo che il nuovo assessore, medico molto stimato ed esperto di emergenza, voglia chiarire i nostri dubbi. Sarebbe veramente poco rispettoso verso il nostro territorio non chiarire quali siano i punti critici con particolare riferimento al piano economico e alle normative che regolano i Pronto Soccorsi. Speriamo anche in un intervento severo del sindaco di Bordighera a tutela della città e del comprensorio. Nel frattempo il nostro ospedale, che due anni fa aveva 240 dipendenti, oggi ne ha meno di 100 e ha chiuso molte attività”.
“Noi comunque vigileremo sull’evoluzione della vicenda con particolare attenzione, nell’interesse dei nostri cittadini, a che l’ospedale che abbiamo concesso in gestione venga valorizzato secondo i criteri del bando del 2018, compresa la realizzazione di un Pronto Soccorso che risponda integralmente ai requisiti di legge”, conclude Trucchi.