“Da febbraio ad aprile in attesa di ristori: è questa la situazione degli esercenti della nostra zona, categorie penalizzate più volte dal repentino passaggio in zona arancione e rossa, avvisate più volte poco più di un giorno prima del cambio di condizione pur sapendo della situazione critica del Ponente” dichiara il Consigliere Regionale Enrico Ioculano.
“Il 16 febbraio ho chiesto alla Regione di attivarsi per sollecitare il Governo a inviare i ristori”.
A febbraio il consigliere Ioculano aveva chiesto al Presidente Toti, durante il Consiglio Regionale, quale sarebbe stata la sorte del Ponente, in seguito a indiscrezioni apparse sugli organi di stampa sulla possibilità di adottare misure specifiche e restrittive ad hoc; il Presidente aveva risposto che si sarebbe valutato, ma queste misure non sono state prese nè comunicate per tempo, pur sapendo della gravità epidemiologica del Ponente, per poi comunicare solo il venerdì sera il passaggio alla zona arancione per tutto il territorio regionale.
“La tutela della salute è e deve restare la priorità per tutti, ma riteniamo che la decisione andasse presa con maggior tempestività, sarebbe stato corretto nei confronti dei lavoratori e delle attività che hanno dovuto disdire le prenotazioni con un solo giorno di preavviso avendo già affrontato le spese per il servizio, per di più non di una domenica normale bensì per San Valentino. A maggior ragione che i due distretti di Ventimiglia e Sanremo sarebbero rimasti chiusi lo stesso perché per questi due ambiti non è stata richiesta la proroga dal Presidente Toti al Governo”.
Per far fronte alla situazione – conclude Ioculano – avevo chiesto alla Giunta di sollecitare il Governo per un veloce invio dei ristori e di aggiungere a questi dei ristori regionali”.
La risposta dell’Assessore Benveduti purtroppo conferma che ancora niente è stato fatto per sostenere economicamente le attività colpite da repentine chiusure ma anzi che dopo una riunione tenutasi il 4 marzo nessuna si è più occupato di questa cosa, lasciando sole categorie in enorme difficoltà da più di un anno.