[beevideoplayersingle adstype=”video-ads” videourl=”https://vimeo.com/201516693″ videoadsurl=”https://vimeo.com/224092271″ adsurl=”https://www.sialpieve.com/”]Internet, smartphone e social media, sono entrati prepotentemente nella nostra vita.
La dipendenza da questi strumenti digitali è ormai da tempo riconosciuta come una vera e propria patologia. Una recente ricerca di “SOS il telefono azzurro Onlus”, svolta su 600 ragazzi tra i 12 e i 18 anni, ci mostra che l’utilizzo sta crescendo in maniera spropositata anche tra i giovanissimi.
Il 17% degli intervistati non si separa mai dal proprio smartphone. Il 21% ha ammesso di alzarsi di notte per controllare le chat e i social media.
Otto ragazzi su 10 affermano, inoltre, di ‘chattare’ in maniera continuativa durante il corso della giornata e il 71% ha ricevuto in regalo il primo smartphone all’età di 11 anni.
Un trend che spaventa gli educatori e anche i genitori che si ritrovano spesso in difficoltà. Scegliere di escludere i propri bambini dal mondo digitale è ormai impossibile. Ma la dipendenza non è l’unico rischio.
La cronaca ha portato sotto gli occhi di tutti i gravi rischi connessi ai social media. Revenge porn, cyber bullismo, alienazione dalla realtà e incapacità di gestire le emozioni sono solo alcuni dei pericoli a cui andiamo in contro.
Secondi gli esperti c’è bisogno di educare le persone ad un uso consapevole. Le fasce più a rischio sono, ovviamente, i bambini e gli adolescenti.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Roberto Ottolini, la dirigente scolastica Enrica Minori e lo psicologo Roberto Ravera.