Prosegue la raccolta firme promossa dal comitato Riprendiamoci il Comune, mirata all’approvazione di due leggi popolari di cui avevamo già trattato in un nostro precedente servizio. Queste le date e i luoghi in cui sarà possibile firmare, per coloro che sono interessati:
venerdì 17 dalle 17,30 al Circolo Acli San Martino a Sanremo (via Vesco)
sabato 18 dalle 10 al banchetto in zona San Martino a Sanremo (C.rso F. Cavallotti 227)
sabato 18 dalle 10 al banchetto di Popoli in Arte al mercatino di Ospedaletti
domenica 19 dalle 10 al banchetto di Popoli in Arte al mercatino di Taggia
sabato 25 dalle 10 al banchetto ai giardini del Sud-Est a Sanremo (Corso S. D’Acquisto)
“Un Comune italiano su cinque è in disavanzo. Un dissesto economico con un’alta concentrazione al Sud (sei su dieci in Calabria) ma anche una forte espansione al Centro (quattro su dieci nel Lazio) e al nord”, si legge nel comunicato inviatoci dai referenti, “I dati diffusi a fine gennaio dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL, Fondazione Anci) nell’ambito della 11esima Conferenza sulla finanza e l’economia locale ribadiscono l’urgenza della campagna Riprendiamoci il Comune, che punta a raccogliere nei prossimi mesi 50mila firme a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare per la riforma della finanza locale e la ripubblicizzazione della Cassa depositi e prestiti“.
“I dati IFEL confermano che avere come unico parametro di riferimento le politiche di austerità depaupera Comuni e comunità territoriali di beni comuni, servizi pubblici e saperi tecnici”, osserva Marco Bersani di ATTAC Italia, tra i promotori della campagna, “Riprendiamoci il Comune. I Comuni, pur concorrendo solo per l’1,5% al debito pubblico nazionale, sono stati resi strutturalmente impossibilitati a svolgere la loro funzione pubblica e sociale. Solo con una profonda riforma della finanza locale e solo restituendo un ruolo di servizio pubblico a Cassa Depositi e Prestiti, come propongono le nostre due proposte di legge d’iniziativa popolare, si potrà invertire la rotta. Tanto più che oggi i Comuni e le comunità territoriali devono affrontare sfide fondamentali come la conversione ecologica e l’emergenza sociale“.
“La pandemia e un quadro normativo che ha finito per strozzare gli enti locali hanno prodotto quella che per IFEL è un’area di crisi ben più vasta rispetto ai casi di dissesto e predissesto”, concludono gli organizzatori.