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Circa un mese fa il ministro Franceschini annunciava la riapertura a fine marzo di cinema, teatri e musei in tutta Italia tranne che nelle regioni ‘in rosso’, riapertura ovviamente soggetta a limitazioni e controlli.

A due giorni dalla fatidica data del 27 marzo, lo stesso Franceschini pur di non smentire sé stesso conferma la buona novella ma limitatamente alla sola Sardegna, così compensata dal repentino cambio di colorazione da ‘bianco’ (cioè ‘covid-free’) ad arancione che ha fatto scalpore alcuni giorni fa. Tutti gli altri, ormai rassegnati a questi annunci ufficiali che vengono prestissimo smentiti come quello di Toti ai sanremesi in pieno Festival, devono ancora aspettare sapendo di non potersi ormai più fidare di certe dichiarazioni che altro non hanno come effetto se non quello di far perdere credibilità alle istituzioni e alle persone che le dirigono.

“Siamo soggetti all’andamento della pandemia e quindi dobbiamo aspettare per programmare una riapertura che ci sarà ma nei tempi e nei modi che dovremo vedere. Inoltre non è pensabile un pronti-via immediato, serve un certo periodo di preparazione e quindi la data va comunicata per tempo”.

Lo dice Walter Vacchino che gestisce le sale cinematografiche di Sanremo. “La vera necessità è quella di tornare ad incontrarsi, il forzato stop al nostro lavoro che ha lo scopo di tenerci distanziati è diventato insopportabile perché va contro la natura umana, il bisogno di parlarsi, di confrontarsi e condividere emozioni. Sopra tutto ciò c’è il rispetto per la salute del prossimo ma noi siamo pronti a ripartire quando ci sarà la possibilità di farlo”.

“Non tutto il mondo cinematografico si è fermato – spiega – le produzioni negli Stati Uniti non si sono tutte bloccate e risultano aperte oltre duemila sale con limitazioni e controlli, in altre nazioni avevano riaperto e poi sono stati costretti a richiudere ma intanto in Cina hanno stabilito un record di incassi non più di venti giorni fa”.

“Nel frattempo noi del gruppo Ariston offriamo la possibilità di usufruire di una programmazione virtuale per guardare un film in prima visione direttamente da casa ma è soprattutto un modo per restare a contatto con il nostro pubblico. Durante il primo lockdown – ricorda Walter Vacchino – abbiamo proposto ‘Alle cinque della sera’ con le immagini dei Sanremezzi, quest’anno vorremmo proporre qualche spettacolo in streaming con tecnologie che permettano al pubblico da casa di interagire. Seguiteci e vi terremo informati”.