Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha destinato 51 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del PNRR per la realizzazione di 3 impianti per la gestione dei rifiuti in Liguria: si tratta del biodigestore di Saliceti nello spezzino (40 milioni di euro), del biodigestore di Colli a Taggia nell’imperiese (circa 6,7 milioni di euro) e di due impianti per il trattamento della differenziata a Sanremo e a Terzorio (entrambi nell’imperiese per un finanziamento complessivo di circa 4,7 milioni di euro).
“Si tratta di finanziamenti corposi e di grande importanza – spiega l’assessore all’Ambiente e al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone – che permettono di compiere un passo decisivo verso l’autosufficienza del sistema a livello regionale, all’interno del percorso, condiviso con le Province e gli Ambiti, di attuazione di quanto previsto all’interno del piano regionale. Importante sottolineare come questo stanziamento del PNRR consenta di semplificare la realizzazione di questi impianti e di non incidere con questi costi sulle tariffe pagate dai cittadini. Questo stanziamento rappresenta il risultato di un’azione coordinata che ha visto affiancate Regione, Province e Comuni e soggetti gestori. Il ruolo assunto da Regione Liguria, oltre a quello di coordinamento, è stato fondamentale nella verifica della compatibilità delle proposte, presentate dalle Province o dai Comuni delegati direttamente o tramite le società di gestione, con il piano nel suo complesso”.
Per quanto riguarda la struttura di Taggia, i fondi sono dedicati alla realizzazione dell’impianto per il trattamento della frazione organica all’interno del polo integrato di gestione che prevede la realizzazione, oltre all’impianto oggetto di finanziamento, di una discarica e una struttura per il trattamento della frazione indifferenziata.
Per quanto riguarda Sanremo e Terzorio i due impianti si occuperanno del trattamento della raccolta differenziata a livello intermedio nella filiera di recupero, con quello di Terzorio dedicato ai RAEE, i rifiuti di tipo elettronico. In queste strutture il rifiuto, raccolto nelle isole ecologiche o nei cassonetti, verrà selezionato, eventualmente compattato in queste strutture e, successivamente, inviato agli impianti di trattamento.
Il finanziamento più consistente riguarda l’impianto di Saliceti: la struttura di trattamento dell’organico potrà assorbire 60mila tonnellate di frazione umida all’anno ed estrarre biogas, e nascerà accanto all’impianto, già esistente, dedicato all’indifferenziato. Il biodigestore di Saliceti assorbirà la parte umida dello spezzino e del Tigullio, che attualmente viene trasportato nell’impianto di Cairo Montenotte, nel savonese, o fuori regione, consentendo una ottimizzazione della gestione e di raggiungere l’autosufficienza per quanto riguarda la frazione organica per quanto riguarda la parte orientale della regione.
I destinatari dovranno individuare i soggetti attuatori entro il 2023 e realizzare gli interventi entro il 2026.