Con un comunicato stampa il Partito della Rifondazione Comunista commenta la decisione del governatore Giovanni Toti di aprire le scuole il 14 settembre.
La scuola è il luogo in cui è possibile immaginare la costruzione di un’altra società. È il luogo del dissenso. È il luogo della critica. È il luogo in cui si costruiscono cittadinanza e senso civico. Purtuttavia è in tempo di pandemia il luogo dell’incertezza, il luogo della vulnerabilità, il luogo della fragilità.
Il virus COVID 19 ha reso evidente quanto sia improcrastinabile l’impegno economico e politico che lo Stato è tenuto a dedicare alla scuola: gli spazi, l’immissione di personale docente e non, la prevenzione sanitaria per mezzo di presidi stabili, la sprecarizzazione, la giustizia ambientale.
La scuola cade a pezzi. E sulle sue macerie c’è ancora chi, strumentalmente e con fare vampiresco, osa, vergognosamente, costruire il suo consenso elettorale.
Il Presidente della Regione Liguria, da mesi impegnato solo ad occuparsi della sua rielezione, dopo aver trasformato l’evento pandemico in uno strumento di costruzione del consenso, incurante delle grida di dolore provenienti da più parti, in questi giorni usa la data del 14 settembre, data fissata per il ritorno a scuola, per chiudere la sua scellerata campagna elettorale.
Respinge la richiesta autorevole e fondata di medici e presidi di ritardare la partenza al 24 settembre dopo l’election day.
Da autentico signore medievale dice ‘no’ ricorrendo al solito e stantio discorso populista: “In Liguria le scuole riapriranno il 14 settembre. Non intendiamo posticipare ulteriormente il rientro in aula dei ragazzi, durante il lockdown sono stati la categoria maggiormente penalizzata e non possiamo chiedere questo ulteriore sforzo alle famiglie. Fermarsi di nuovo, ancora prima di partire, per di più senza motivazioni concrete, creerebbe ulteriori incertezze e disagi tra i cittadini”.
Questa la sua risposta alle numerose e concrete ragioni che doverosamente l’Ordine dei medici, attraverso il suo Presidente ha esposto. Ne riportiamo alcune: non tutte le scuole sono pronte e attrezzate, i docenti si stanno ancora sottoponendo al test sierologico, gli spazi, aspetto di essenziale rilevanza, non sono stati ancora definiti, i trasporti non sono stati ancora organizzati, aspetto anche questo ugualmente rilevante se si considera la peculiarità dell’entroterra imperiese già marginalizzato a causa dell’assenza di una rete viaria efficace.
Inoltre la domanda è “che senso ha iniziare le attività didattiche il 14 per interromperle il 18?” I locali vanno sanificati due volte , spreco di risorse.
Il Partito di Rifondazione comunista, circolo provinciale di Imperia, richiama gli amministratori alla tutela della salute delle persone. È ora di riconoscere la priorità della Salute Pubblica