Sono 125 le imprese specializzate nella conservazione e nel restauro di beni culturali presenti sul territorio ligure. Di queste, 11 si trovano in Provincia di Imperia, mentre sul territorio nazionale le realtà del settore sono in totale poco meno di 3.500.
Per quanto riguarda la Liguria, sono ben 23.815 le imprese potenzialmente coinvolte nell’attività di protezione e recupero dei beni: oltre ai conservatori e ai restauratori, si contano anche elettricisti, idraulici e specialisti nella finitura di edifici. Un’attività, quella legata alla conservazione dei beni culturali, prettamente artigiana: ben 19.983 di queste realtà imprenditoriali sono microimprese artigiane, di cui 3.500 a Imperia.
Sono questi i numeri presentati da Confartigianato Liguria in occasione della pubblicazione, da parte del Ministero dei Beni Culturali, dell’elenco di oltre 6.000 restauratori abilitati alla professione tramite attività professionale oppure attraverso iter formativi. Si tratta di un traguardo storico per la battaglia che Confartigianato Restauro conduce da quasi 20 anni per ottenere il formale riconoscimento della professionalità della categoria.
Oggi finalmente le imprese artigiane possono, a pieno titolo, proporsi sul mercato con la qualifica riconosciuta ai sensi della legge. “Grazie alla nostra battaglia – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – abbiamo evitato che si premiasse soltanto il titolo di studio delle scuole di alta formazione e abbiamo ottenuto che venisse considerata e riconosciuta anche l’attività svolta sul campo. Con la pubblicazione dell’elenco abbiamo infatti ottenuto l’equiparazione delle botteghe storiche di tradizione al titolo acquisito con le scuole di alta formazione”.