“Regione Liguria è contro ogni forma di discriminazione e la combatte con tutti gli strumenti utili e necessari. La bocciatura della proposta, di fatto uguale a quella già avanzata nella passata legislatura dal Partito Democratico, non scaturisce dalla mancanza di volontà da parte della maggioranza, ma è supportata da numerose e attente valutazioni. Regione Liguria ha già sperimentato tra il 2012 e il 2014 l’istituzione di un Centro Regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e tale esperienza non è stata positiva. Per il suo ruolo, la pubblica amministrazione può, e Regione Liguria lo sta già facendo da tempo, rafforzare le reti dei centri antidiscriminazione già operanti, ma non istituirli direttamente”.
Così l’assessore regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro a seguito del respingimento della proposta di legge 30 “Norme regionali per prevenire e contrastare comportamenti discriminatori e attuare il principio della parità di trattamento“, proposta dal consigliere del Partito Democratico Sergio Rossetti.
“Il Pd continua a usare il tema della parità di genere in maniera strumentale e ideologica per arrivare ad altri obiettivi – precisa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – anche e soprattutto elettorali per raggranellare qualche voto in più, non certo quello di affrontare l’argomento in maniera concreta e risolutiva. É tipico della sinistra inventarsi organismi e altri strumenti che invece di risolvere un problema o affrontare una tematica la burocratizzano. La minoranza, ancora una volta, ha fatto sfociare la propria pochezza di contenuti in becero ostruzionismo a danno dei lavori dell’aula, ma soprattutto dei liguri”.
La volontà della Giunta regionale è quindi quella di privilegiare l’utilizzo di strumenti già esistenti in Regione Liguria:
– Difensore Civico (anche Garante dell’infanzia) – organo monocratico e indipendente di garanzia nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione;
– Consigliera regionale di parità, figura istituita per la promozione e il controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel mondo del lavoro;
– Garante regionale per diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà;
– Garante regionale delle vittime di reato.
A queste figure si aggiungono inoltre le due leggi regionali in vigore inerenti il tema delle pari opportunità, parità di genere e antidiscriminazione:
– l.r. 26/2008 Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere in Regione Liguria;
– l.r. 52/2009 Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
A partire dal 1° gennaio 2022 è stato inoltre attivato presso Alfa, in collaborazione con il settore regionale competente e la Consigliera regionale di parità, l’Osservatorio di Genere, nell’ambito dell’Osservatorio Mercato del Lavoro. Senza dimenticare la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio presenti in tutto il territorio della Liguria che ogni giorno sono in prima linea nel contrastare episodi di violenza e di disagio sociale.