È una ipotesi che molti hanno accarezzato, almeno una volta. Trovare un’auto storica, quella dei propri sogni, abbandonata da tempo e magari comprarla per pochi euro. Può capitare anche se bisogna mettere in conto, molte volte, restauri che superano il valore dell’auto.
Fondamentale, oltre alla vettura perfettamente efficiente, è la presenza delle targhe e del libretto di circolazione che permetteranno di poter viaggiare una volta restaurato il mezzo.
Quindi se siete alla ricerca di una vettura storica da comprare o avete deciso di “scovare” un’occasione in qualche cascina abbandonata e giusto sapere alcune informazioni: per i veicoli più datati e rimasti inutilizzati da tempo, e buona consuetudine richiedere al Pra un un’estratto cronologico per verificare se siano stati eventualmente radiati d’ufficio; cosa non rara visto che prima del 1° gennaio 1983 (Legge n.53 del 28 febbraio 1983: conversione del bollo di circolazione in tassa di possesso), quando il bollo di circolazione fu convertito in tassa di possesso poteva accadere, se il bollo non era stato pagato per tre anni consecutivi (vedi Art. 96 del Codice della Strada).
Oggi comunque la procedura per “donare” una seconda vita alle auto storiche è abbastanza fluida, costi di burocrazia a parte.
Ottenuto estratto cronologico, che oltretutto costituisce una preziosa fonte di informazioni sulla storia di quel determinato veicolo, si può ottenere il CRS (Certificato di Rilevanza Storica), rilasciato dall’Asl o dal Registro Fiat Italiano/Registro Storico Lancia anziché Registro Italiano Alfa Romeo, previa iscrizione del veicolo. Nella Riviera di Ponente i Club di auto storiche più attivi sono il Club Amatori Veicoli d’Epoca di Imperia e il Ruote d’Epoca Riviera dei Fiori di Villanova d’Albenga.
Ma analizziamo le varie ipotesi che si possono presentare.
VETTURA CON TARGHE E LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE
Se la vettura ha le targhe e il libretto di circolazione, la pratica e solo di tipo “amministrativa”, ricevuto il CRS, bisogna pagare tre bolli arretrati con la tariffa da veicolo storico ma maggiorati del 50% e presentare al Pra una domanda d’iscrizione come veicolo usato, allegando copie del CRS, del libretto di circolazione e della ricevuta di pagamento dei bolli, oltre all’estratto cronologico e all’atto di vendita autenticato.
Il Pra rilascia il Certificato di Proprietà digitale (CDPD) che dal 5 ottobre 2015 annulla e sostituisce il precedente CDP cartaceo e il “vecchio” foglio complementare.
Con le copie dei documenti ottenuti e il libretto di circolazione originale occorre successivamente recarsi in motorizzazione civile, dove viene riattivata la posizione del veicolo e viene rilasciata una nuova etichetta di aggiornamento del libretto di circolazione che attesta il passaggio di proprietà.
Così facendo il veicolo potrà tornare in circolazione dopo aver passato la revisione.
CON TARGHE MA SENZA LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE
Nel caso in cui la vettura abbia le targhe ma non il relativo libretto di circolazione, la procedura e sostanzialmente la stessa, ma per tornare a circolare il veicolo dovrà essere sottoposto a un collaudo presso la motorizzazione civile o se costruito prima del 1960, presso una CPA (Centro Prove Autoveicoli). Si tratta di un collaudo più meticoloso e severo e richiede il massimo grado di originalità di tutti i dispositivi che devono avere la sigla di omologazione.
In questo caso la vettura sarà dotata di nuovo libretto di circolazione ma di targhe vecchie.
CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE MA SENZA TARGHE
Stesso discorso quindi stessa procedura vale nel caso in cui la vettura abbia il libretto di circolazione ma sia sprovvisto di targhe.
Dopo il collaudo verranno subito consegnate le nuove targhe e il nuovo libretto di circolazione che andrà a sostituire il precedente.
Con i nuovi documenti si potrà iscrivere nuovamente la vettura al Pra.
CURIOSITÀ
In Italia le targhe dei veicoli sono e rimangono proprietà dello Stato Italiano che le stampa presso la Zecca di Stato con stemma della Repubblica Italiana. Esse vengono “solo” assegnate per consentire la circolazione del veicolo e devono essere restituite quando il veicolo viene demolito.
Stesso discorso vale per le targhe danneggiate o illeggibili che non consentono la funzione di identificazione del veicolo sul quale sono montate.
Si ringrazia per la consulenza l’agenzia Torre Massimo – delegazione ACI – Arma di Taggia.