Fino a 30mila euro a fondo perduto a copertura del 50% degli investimenti effettuati per ampliare ed ammodernare l’azienda o per rendersi più performanti nell’efficientamento energetico e nello sviluppo sostenibile, con la restante parte a finanziamento agevolato e garantito dai Confidi convenzionati.
Queste alcune delle opportunità annunciate dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana in favore delle imprese liguri giovani, femminili, neo costituite, storiche, di qualità o dell’entroterra previste da ‘Garanzia Artigianato Liguria‘ e ‘Cassa Commercio Liguria‘.
I due strumenti di accesso al credito agevolato, a valere sul PR FESR 2021-2027 e in apertura a marzo, sono stati presentati agli imprenditori dal Dipartimento dello Sviluppo economico di Regione Liguria, in collaborazione con il Sistema camerale e le associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio, al Palazzo della Borsa di Genova.
“Quella di oggi è una giornata importante e molto attesa perché lanciamo le nuove edizioni di due misure fondamentali per sostenere comparti, come l’artigianato e il commercio, strategici per il nostro tessuto economico. Basti pensare che insieme valgono oltre l’80% delle imprese liguri – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana. – Con le precedenti edizioni dei due strumenti abbiamo sostenuto più di 1800 attività economiche liguri, con erogazioni che hanno superato i 32 milioni di euro. Numeri che ci hanno spinto a rafforzare le due misure con nuovi 39 milioni di euro (19,5 milioni di euro a strumento), garantendo soluzione di continuità agli investimenti delle imprese, grazie alla retroattività al 1° luglio 2023″.
Il fondo opera attraverso quattro forme di agevolazione combinate: la riassicurazione, l’abbuono di commissioni di garanzia, il contributo per la riduzione dei costi d’interesse e il contributo a fondo perduto.
Possono far richiesta di contributo a fondo perduto: le imprese dell’entroterra, quelle in possesso di marchi di qualità (“Artigiani in Liguria”, “botteghe storiche”, “Liguria Gourmet”, “Genova Gourmet Bartender”, “Genova Gourmet Caffetteria” e/o marchi riconosciuti dalle Camere di Commercio liguri o promossi da Regione Liguria), le imprese che hanno maturato almeno vent’anni di attività, le aziende avviate da non oltre un anno rispetto alla data di presentazione della domanda, le imprese femminili e quelle under 35.
“Un lavoro frutto della stretta collaborazione con le Camere di Commercio e le associazioni di categoria, che personalmente ringrazio – aggiunge l’assessore Alessio Piana. – Siamo certi che, da qui ai prossimi anni, questi due strumenti porteranno ricadute importanti sul nostro tessuto economico e produttivo”.
“Le premialità introdotte nell’erogazione di contributi a fondo perduto per le imprese che hanno marchi di qualità, quelle a conduzione giovanile e femminile – commenta il presidente della Camera di Commercio Luigi Attanasio – vogliono essere un segnale di incoraggiamento per gli imprenditori che si impegnano nel promuovere l’eccellenza delle nostre produzioni o nell’intraprendere nuove strade”.
La presentazione delle domande, attraverso i Confidi convenzionati, in collaborazione con le associazioni di categoria sarà aperta sui portali dedicati (garanziaartigianatoliguria.it e cassacommercioliguria.it) del soggetto gestore, Artigiancassa, a partire dal 1° marzo 2024.
“La macchina è già avviata, si tratta solo di aspettare il 1º marzo per poter tornare a utilizzare questi strumenti, che sono partiti come unicum nazionale, ma sono stati già oggi emulati da altre regioni – specifica Daniele Sciarrini, direttore del credito agevolato di Artigiancassa. – Per informarsi le aziende possono accedere alle due piattaforme dedicate, mentre per mandare materialmente la propria domanda devono recarsi o presso il proprio Confidi o presso la propria associazione di riferimento che li veicolerà ai migliori Confidi convenzionati. Costo dei Confidi che, come previsto dalle agevolazioni, viene quasi azzerato, ma è anche interessante il contributo in conto interesse al 2% e quello a fondo perduto che, per alcune tipologie di imprese previste dai regolamenti, copriranno fino al 50% degli investimenti compiuti”.