Apriranno ufficialmente il 23 luglio le candidature al nuovo bando dedicato alle imprese dei 38 comuni riconosciuti all’interno dell’Area di Crisi Industriale Non Complessa ligure. Con i 15 milioni stanziati, a valere sull’azione 1.3.3 del PR FESR 2021-2027, Regione Liguria intende accompagnare il rilancio industriale ed occupazionale di quelle aree del genovesato (22 comuni), dell’imperiese (11 comuni) e dello spezzino (5 comuni) approvate nel 2016 a livello nazionale con un decreto direttoriale del MISE. A presentare le opportunità in arrivo, presso la sede di Confindustria Genova e alla presenza del presidente di Confindustria Liguria Giovanni Mondini, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana, con la collaborazione dei tecnici regionali e di Filse.

“L’industria è un pilastro imprescindibile dell’economia ligure. Con questo nuovo bando, Regione Liguria non solo mantiene il lavoro al centro delle proprie politiche di sviluppo incentivando nuova occupazione, ma tutela le competenze imprenditoriali e produttive in aree territoriali più fragili – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana. – Basti pensare che l’omologo bando sulla precedente programmazione (POR FESR 2014-2020) ha generato in queste aree 307 assunzioni. Numeri che ci auguriamo di replicare e, perché no, superare con questa nuova misura”.

La procedura consente alle micro, piccole e medie imprese in forma singola o associata di richiedere un’agevolazione che combina una parte a finanziamento a tasso agevolato (1,5% annuo) a copertura del 75% dell’investimento a una parte a fondo perduto che può raggiungere fino al 25% dei costi ammissibili.

“Questo bando offre un’importante opportunità di consolidare e sviluppare gli investimenti delle PMI del settore manifatturiero in aree dove la morfologia del territorio può essere un impedimento alla loro espansione. Confindustria Liguria – sottolinea il presidente Giovanni Mondini – riconosce il valore del FESR 2021/2027 come strumento di politica industriale e apprezza particolarmente l’iniziativa di Regione Liguria a supporto del tessuto produttivo”.

Per richiedere l’agevolazione regionale l’investimento dev’essere superiore ai 200mila euro. Sono consentite spese, anche quelle avviate a partire dal 1° luglio 2023, per: l’acquisto di suolo aziendale (max 10% delle spese), fabbricati, opere edili e impiantistiche nella misura del 50% (incluse le spese di progettazione e collaudo), acquisto di macchinari, impianti produttivi e attrezzature nuovi di fabbrica, acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze (es. licenze d’uso per piattaforme digitali, digital market, condivisione di documenti ecc.), know-how (max 20% investimento), prestazioni consulenziali (max 10% investimento), studi di fattibilità, valutazione d’impatto ambientale, certificazioni di qualità aziendale ed ambientale, interventi per l’introduzione di innovazioni del sistema distributivo attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche e/o sistemi digitali (es. soluzioni di digital/web marketing, siti internet, “e-business” e “e-commerce”, punto vendita digitale).

Rientrano all’interno dell’area di crisi industriale non complessa i comuni di Genova (aree portuali, parte della Val Polcevera, aree di Cornigliano, Erzelli, entroterra di Voltri), Borzonasca, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Carasco, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Mezzanego, Moconesi, Ne, Neirone, Orero, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santo Stefano d’Aveto, Tribogna per quel che riguarda la provincia di Genova; Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo, Vessalico per la provincia di Imperia; La Spezia, Arcola, Bolano, Follo e Santo Stefano di Magra per la provincia della Spezia.

Le imprese interessate potranno presentare domanda, accedendo al Sistema “Bandi On Line” di Filse, dal 23 al 31 luglio.