disabile

Regione Liguria stanzia oltre 800mila euro per avviare la nuova coprogettazione delle attività di inclusione dedicate alle persone con disabilità. Il provvedimento dà il via al nuovo bando del cosiddetto “Patto disabili”, rivolto alle realtà del terzo settore quali le fondazioni, le associazioni di volontariato e quelle di promozione sociale.

“L’obiettivo – spiega l’assessore alle politiche sociali Giacomo Giampedrone – è duplice: da un lato vogliamo dare continuità alle attività del Patto disabili 2022-2023, dall’altro vogliamo allargare il più possibile la platea delle persone coinvolte, proprio perché siamo convinti che queste progettualità abbiano risvolti realmente positivi per la vita delle persone direttamente coinvolte e, di riflesso, per le famiglie. Il ruolo del Terzo settore – conclude l’assessore – è fondamentale per ottenere risultati concreti sul territorio della nostra regione, permettendo all’amministrazione di offrire servizi sempre più aderenti ai bisogni e progetti che si strutturano come continuativi”.

Il nuovo bando ha due macro obiettivi: sostenere l’inclusione sociale attraverso la realizzazione di attività socio-ricreative, culturali e del tempo libero e favorire la personalizzazione degli interventi a favore delle persone con disabilità già beneficiarie di azioni, misure e interventi e progettualità in corso a livello regionale o comunale, con particolare attenzione all’ambito sociosanitario.
Per raggiungere questi obiettivi si svilupperanno azioni trasversali per contrastare il fenomeno della solitudine involontaria, per prevenire l’isolamento sociale, per valorizzare il lavoro di rete già esistente e per migliorarlo con eventuali nuove proposte.

Esemplificativo di questo approccio è il progetto “Insieme si può”, concluso a dicembre dell’anno scorso, che si è sviluppato su tutto il territorio della Liguria e aveva come obiettivo il miglioramento della qualità della vita e l’incremento dell’indipendenza delle persone disabili, mettendo al centro la persona disabile in quanto soggetto attivo, agevolando le occasioni di socializzazione e contrastando i fenomeni di esclusione. Al progetto hanno preso parte oltre 1.500 tra volontari e operatori. I beneficiari sono stati quasi 5.000, nella co-progettazione sono state coinvolte oltre 280 realtà, tra associazioni ed enti locali.