“Ventimiglia, in stretta sinergia con la Regione, può e deve ritornare ad essere il collegamento fondamentale con la vicina Francia per lo sviluppo della città stessa e di tutto il Ponente ligure. Ed io mi batterò perché ciò avvenga”.
È l’impegno “sottoscritto” ieri sera da Luigi Sappa (candidato di Forza Italia – Polis alle prossime elezioni regionali) con un importante gruppo di amministratori e imprenditori della città di confine.
“Il nuovo porto turistico che sta per diventare realtà e che è il frutto di una lungimirante idea di un grande imprenditore della nostra provincia è la prova che si può tornare a costruire qualcosa di importante che rilanci appeal sul territorio e posti lavoro – ha dichiarato Sappa – dobbiamo però ancora lavorare concretamente sulle carenze infrastrutturali, vedi parcheggi, aree di sviluppo e collegamenti con la vicina Francia, e le idee, condivise con gli amici ventimigliesi, coincidono. Si tratta di trasformarle, senza perdere tempo, in opere concrete”.
L’incontro con Sappa, molto partecipato, si è svolto presso il ristorante Margunaira, proprio affacciato sul nuovo porto. Ad organizzarlo due ventimigliesi doc molto conosciuti, Paolo Barabaschi e Guglielmo Guglielmi. Ma molti altri hanno voluto essere presenti: i consiglieri comunali Franco Ventrella e Gabriele Sismondini, i coordinatori cittadini di Forza Italia Gabriele Amarella e Marco Agosta, la coordinatrice FI di Vallecrosia Elisa Amelia, nipote del dottor Marco Prestileo. Ma anche il direttore sportivo del Ventimiglia Calcio Nicola Veneziano, l’ex sindaco di Castelvittorio Gianstefano Orengo, Roberto D’Andrea ex consigliere comunale e padre di Cristina che ne ha raccolto il testimone in Comune, Enzo Di Marco. E ad accompagnare Sappa c’era anche Claudio Scajola, promotore e primo sostenitore della candidatura alle Regionali dell’ex sindaco e presidente della Provincia.
“Abbiamo ragionato sulle cose da fare per le quali la Regione può svolgere un ruolo determinante – ha concluso Sappa – Troppo spesso si dice che Ventimiglia è la porta d’Italia, ma oltre a questa affermazione, più che vera, non seguono interventi mirati che ne valorizzino l’importanza a livello nazionale – vedi anche la questione migranti – ma soprattutto per lo sviluppo dell’economia cittadina e della nostra provincia”.