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Parte in anticipo la raccolta delle olive in questo inizio di ottobre che sa ancora di agosto. Una situazione climatica che ha avuto non poco peso sulla resa delle nostre olive che, saltata a piè pari la pioggia di maggio, hanno invece dovuto fare i conti con le piogge a giugno quando le piante erano in fiore. Il caldo estivo prolungato in questo periodo che dovrebbe dare i primi freddi autunnali è stato quindi alleato della mosca, premesse per un’annata medio scarsa che ne segue già altre due.

Poche olive quindi ma il valore del prodotto è sempre di alta qualità, acidità perfetta e sapori che le nostre taggiasche non perdono neanche in questo clima deviato. Si frange un prodotto che risente però dei vari rincari elettrici e di materiali di imbottigliamento.

Un gioco dei pesi tra produttori e consumatori non semplice che Franco Boeri di Olio Roi ci racconta nel suo frantoio a Badalucco, mentre le prime olive vengono frante e il profumo indescrivibile dell’olio nuovo inebria le speranze di una prossima annata migliore per tutti.