Il presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo interviene con una nota stampa sulla querelle fra Regione e PD riguardante l’Università di Imperia e RT.
“Nella querelle fra Regione e PD in merito alle società partecipate RT e SPU corre l’obbligo di precisare sulle affermazioni degli assessori regionali Marco Scajola e Gianni Berrino nella parte di interesse della Provincia.
La Provincia di Imperia è solo formalmente “a guida del loro partito” (cioè il PD): le decisioni vengono assunte dal Consiglio Provinciale che annovera fra le sue fila, fra gli altri, anche esponenti “totiani” che hanno sempre condiviso le scelte poi esplicitate dal Presidente. E comunque la Provincia, nell’assetto legislativo impartito dalla legge Delrio, è un ente elettivo di secondo livello che privilegia la figura dai sindaci e fra questi, per il loro peso più rilevante, quelli delle città.
In merito alla vicenda Università preme ricordare che la Provincia, da alcuni anni, non ha più la competenza dell’Istruzione: pertanto la legge ci imporrebbe di abbandonarne la partecipazione. Se non lo abbiamo fatto è per senso di responsabilità verso una struttura che crediamo importante per lo sviluppo del nostro ponente. Ad oggi la Provincia, pur non più obbligata, è l’ente che, da sola, copre il 50% delle spese di gestione.
Deve essere chiaro a tutti coloro che perorano la causa (Rettorato, Regione ecc.) che non bastano i programmi ma, viceversa, occorre anche mettere mano al portafoglio perché la Provincia non potrà continuare a finanziare l’attività con gli stessi importi del passato. Questa condizione è essenziale per la sopravvivenza dell’Università.
In questo senso venne e viene tuttora richiesto alla Regione di supportare economicamente l’università nei modi che si riterranno opportuni e possibili dal punto di vista giuridico. È completamente falso che la regione debba “comprare i debiti della Provincia”. Anzi, l’amministrazione Natta, precedente all’attuale, aveva ereditato un ente in disequilibrio: con l’impegno e i risultati ottenuti dal 2016 a oggi abbiamo riequilibrato le finanze dell’Ente che lunedì, per la prima volta dopo parecchi anni, approverà un bilancio in equilibrio e nei termini di legge.
In merito alla vicenda RT non c’è alcuna delibera del mese di dicembre che impone di dismetterla: la delibera a cui probabilmente gli assessori si riferiscono dovrebbe essere quella di ricognizione delle società partecipate. Il prossimo anno dovrà essere riassegnato il servizio di Trasporto Pubblico Locale e le soluzioni sono diverse: se RT vorrà continuare con un servizio “in house” dovrà garantire il risanamento dei propri conti che presentano indebitamenti endemici che derivano da vicende gestionali che affondano le loro radici negli anni 90 e 2000 (quindi nessuna responsabilità per gli amministratori attuali); se non vi riuscirà nulla vieta che potrà allearsi con soggetti di rilievo del settore con i quali partecipare alla gara di assegnazione e quindi rimanere in vita sotto altra forma.
In conclusione mi preme come Presidente riportare il dibattito nel giusto alveo fra uomini delle Istituzioni, scevro da sterili polemiche che si possono alimentare sui mezzi di informazione. Qui la questione non è di “stare sereni” ma di “fare delle cose”: invito pertanto gli attori sopraccitati a fare ognuno la propria parte perché su questi temi la Provincia resta tuttora in attesa di risultati concreti”.