Dopo che l’invio di una PEC al Twiga di Grimaldi, che invitava bonariamente a ricondurre l’inquinamento acustico, oltre 50 cittadini – residenti, domiciliati, proprietari di seconde case nella frazione e fruitori della spiaggia di Baia Beniamin – hanno presentato un esposto alla polizia contro un “insopportabile frastuono generato dalla discoteca durante le ore di apertura”.
I firmatari intendono far valere i loro diritti “alla tranquillità, al riposo e alla libertà di movimento, considerato anche che da quando il Twiga è aperto non si può più andare sulla spiaggia senza tappi per le orecchie, e anche quelli non basterebbero. Ma, soprattutto, non si può più riposare, lavorare, in poche parole vivere tranquillamente in casa nostra”, commentano.
“Sono numerosissime le recensioni negative che parlano di musica assordante e assolutamente inadeguata sia al luogo in particolare che a un locale di lusso in generale”, proseguono in una nota stampa i cittadini. “Ma, anziché farsi qualche domanda e modificare il loro comportamento, la direzione del Twiga preferisce intimare ai recensori di censurare le proprie legittime (oltre che oggettive) constatazioni. Un comportamento assolutamente immaturo e arrogante”.
“Il sindaco, per legge (come stabilito anche dalla Corte di Cassazione), ha il dovere di mantenere distanti dai centri abitati, specialmente da quelli di alto valore paesaggistico e naturalistico come Grimaldi, le attività rumorose. A ciò si aggiunga che il Twiga avrebbe dovuto fare una valutazione preventiva dell’impatto acustico, che non è stata mai fatta (o, per lo meno, non è stata portata in conferenza dei servizi). Di Muro poteva fissare delle prescrizioni importanti per autorizzare l’apertura di un locale rumoroso in una zona protetta ad alto valore ambientale e paesaggistico come Baia Beniamin, e non l’ha fatto: questo avrebbe potuto senz’altro dissuadere dall’aprire un locale come il Twiga proprio lì. Insomma, vista la contiguità di questa amministrazione con gente come Briatore, e vista la chiusura di ogni possibilità di dialogo, riteniamo a questo punto che la strada giusta da intraprendere sia quella legale”, fanno sapere i cittadini.
“Il Twiga non sta portando a Grimaldi né lavoro, né prestigio, né turismo. Anzi, i turisti li fa scappare, perché chi viene in vacanza qui cerca la pace e la tranquillità, non certo un rave quotidiano con musica, peraltro, di infimo livello e sparata a volumi insopportabili”, sottolineano. “E si aggiungano le barche che (anche quelle rumorose) caricano e scaricano teatralmente gli avventori del locale e le comitive di cubiste e PR in cerca di clienti. Questo è il tipo di persone che frequenta il Twiga. Altro che classe e lusso”.
“Se gli aspiranti emuli del ragioniere di Verzuolo vogliono diventare sordi, affari loro. Ma Grimaldi vuole rimanere in pace e farà di tutto per rimanerci. Per questo auspichiamo che l’autorità giudiziaria voglia accertare quanto prima le responsabilità del sopruso che si sta verificando ai danni della nostra frazione e voglia prendere i dovuti provvedimenti. Infine, vogliamo ringraziare pubblicamente i cittadini che, coraggiosamente, hanno inviato lettere alle redazioni degli organi di stampa e invitarli a fare fronte comune per la difesa del nostro borgo dalla prepotenza, dalla stupidità e dall’arroganza di chi crede che il denaro possa tutto”, conclude la nota.