Il PD città di Imperia interviene con una nota stampa sul progetto del nuovo depuratore
“‘Una delle criticità di Imperia è la noncuranza dei problemi. Sul depuratore, la buona notizia è che il problema dei miasmi è risolvibile, basta fare una accurata, professionale e costante manutenzione. Se abbiamo una macchina, dobbiamo metterci l’olio e fare i tagliandi, altrimenti la macchina la buttiamo. Noi non dobbiamo buttare il depuratore, ma trattarlo meglio. Dobbiamo cambiare la mentalità, non si può lasciar logorare le cose. Dobbiamo avere più amore per le nostre cose. Avere amore vuol dire anche non sprecare soldi e fondi che possono essere investiti in altri modi utili’, così dichiarava il candidato, ed attuale, sindaco – Claudio Scajola – il 5 giugno 2018.
Sono passati 4 anni e il problema, la noncuranza, i miasmi e il disagio che tutto è tranne che limitato (contrariamente a quanto dichiarato dal sindaco) sono rimasti gli stessi nonostante i proclami in campagna elettorale. Ad un anno dal voto apprendiamo da fonti giornalistiche ciò che appare l’ennesima opera fantasiosa: un camino alto 39 metri, una torre elicoidale, un camminamento, un punto panoramico e, quel che più conta, due milioni di euro. Insomma si decide di annullare la storia abbattendo una ciminiera, al “modico” costo di 1 milione di euro per crearne una nuova da 2 milioni di euro oltre iva poco più in là.
La toppa sul depuratore che da tempo immemore ammorba e appesta un intero rione, quello delle ex Ferriere, rischia di essere peggiore del buco? Il timore c’è. Avremmo gradito almeno vedere uno studio che dimostri la reale efficacia dello scenografico provvedimento (ci chiediamo se non sarebbe stato meglio prevedere l’installazione di un macchinario a ozono che avrebbe permesso di neutralizzare gli odori, tutelare il diritto alla qualità di vita soddisfacente e così migliorare la condizione soprattutto di chi abita vicino all’impianto piuttosto che cercare di convogliare le emissioni verso gli strati più alti dell’atmosfera), avremmo gradito sapere se e in quali luoghi sia stato realizzato un progetto simile. Insomma, avremmo gradito sapere se quei due milioni saranno spesi bene o saranno un altro provvedimento urlato come a suo tempo il porto più grande del Mediterraneo, la porta del mare o altri sensazionalismi del genere. Perché ciò che gli imperiesi vogliono, al di là del luogo panoramico o un circuito elicoidale intorno a un camino da cui escono miasmi, è essere certi, oseremmo dire finalmente, che quei miasmi non appestino più le loro abitazioni rendendo impossibile l’uso dei balconi e terrazzi.
Non vorremmo l’ennesimo monumento del nulla cosmico, perché se di nulla si trattasse nulla dovrebbe costare, non due milioni. Auspichiamo azioni amministrative meno urlate e più pensate, meno sensazionali, ma più efficaci, meno sogni hollywoodiani da libro bianco e più pragmatismo ligure, meno fumo (per giunta maleodorante) e più arrosto”.