In Liguria i Comuni “piccoli”, cioè con meno di 5mila abitanti, sono 183 su 234, ovvero il 78,2% del totale; di questi, 134 hanno meno di 2mila abitanti, 98 sono sotto i 1.000, 50 sono “mini enti” con meno di 500 abitanti.
I problemi che gli amministratori locali si trovano ad affrontare ogni giorno per garantire i servizi essenziali ai propri cittadini sono molteplici e riguardano l’eccessiva burocrazia, le sempre minori entrate nelle casse comunali, problematiche legate alla sanità, alla scuola, al trasporto.
La Consulta dei Piccoli Comuni di Anci Liguria ha messo a punto un documento, approvato dall’Ufficio di Presidenza, per sensibilizzare il futuro Governo regionale sulle necessità delle comunità locali, auspicando che i candidati alla Presidenza ne accolgano le istanze nei rispettivi programmi e, una volta eletti, s’impegnino fattivamente per favorire azioni concrete per lo sviluppo dei territori.
“Non ci rassegniamo alle statistiche che descrivono l’esodo continuo delle persone verso i grandi luoghi di aggregazione, anche in presenza di legami affettivi – affermano i rappresentanti della Consulta – Questo non soltanto come conseguenza della deprivazione economica, ma anche di quella relativa ai servizi essenziali. I piccoli Comuni hanno bisogno delle Istituzioni per poter andare avanti”.
“Non creiamo enti di serie A ed enti di serie B, ma facciamo in modo che tutti abbiano gli stessi diritti, che a tutti siano assicurati gli stessi servizi, per poter consentire ai giovani di rimanere nei territori e rilanciare i piccoli centri montani. Non vogliamo un trattamento di riguardo ma la capacità di poter recuperare quello che non ci è stato dato negli anni passati rispetto ad altre zone; recuperare il tempo perduto passa anche attraverso le idee del Manifesto”, conclude la Consulta.