Un’assenza che fa rumore? Il punto di domanda, l’interrogativo è d’obbligo visto che riguarda il neo sindaco civico di Sanremo, l’avvocato Alessandro Mager, del noto studio matuziano S.M.S.. L’interrogativo se lo sono posto l’altra sera moltissimi degli invitati, italiani e stranieri, all’esclusivo, selezionatissimo party al “Victory Morgana” per festeggiare i primi 50 anni di Portosole. Soprattutto, la “visione, i progetti, il sogno, gli obiettivi” della Sanremo del prossimo futuro degli attuali proprietari, i multimiliardari fratelli anglo-indiani David e Simon Reuben e del loro qualificato e selezionatissimo staff.
Dopo brindisi, strette di mano, complimenti reciproci, confidenze, musica, canzoni dal vivo, prima di dare il via alla raffinata cena Giorgio Casareto, fresco patron della serata, super esperto del settore, da pochi giorni nuovo direttore di Portosole, uomo di fiducia dei Reuben, da 4 anni brillante dominus del porto turistico Marina di Varazze, che ha rilanciato alla grande il turismo della cittadina savonese, prezioso collaboratore di marchi e nomi importanti della nautica internazionale come Paolo Vitelli-Azimut Benetti, ha ringraziato tutti per aver accettato l’invito, autorità, proprietari di yachts, comandanti, appassionati ed imprenditori nautici, passato, presente e futuro di Portosole.
Semafori verdi, gialli e rossi per quanto riguarda varie progettazioni, la costruzione del nuovo albergo super lusso 5 stelle che potrebbe essere inaugurato tra 4-5 anni. A fare gli onori di casa, salutare e ringraziare tutti i presenti si è alzato il vicesindaco, Fulvio Fellegara, rappresentante in campagna elettorale della sinistra. Applausi calorosi, bene, bravi, bis.
In contemporanea, però, nella testa soprattutto degli ospiti matuziani e della Riviera si sono accese domande. La prima: perché non c’era il sindaco Mager? La seconda: perché della giunta c’era, oltre il vicesindaco, solo l’assessore avvocato Massimo Donzella (Lavori pubblici, viabilità, urbanistica, arredo urbano)? Perché mancava pure Lucia Artusi, avvocato, assessore Demanio, Fondi europei, Attività produttive? Immediatamente dalle tasche di molti sono saltati fuori i cellulari e sono iniziate raffiche, a destra e a manca, per avere risposte. Tra i molti “non so” poi sono arrivate queste poche parole. L’Artusi, personalmente, in sintesi ha risposto che non stava bene da alcuni giorni. Problemi di salute pare anche per il sindaco Mager.
Vox populi, arrivate ad ondate, hanno annunciato anche possibili tensioni, malumori tra il 12-16 dicembre, perché le due liste civiche di maggioranza, Anima e Idea Sanremo, vorrebbero fare gli auguri di Natale alla cittadinanza separatamente, non insieme agli alleati di sinistra-centro. Se fosse vero non parrebbe un’idea geniale. Crediamo a quanto è stato e viene detto, prima la salute, ci mancherebbe.
Peccato perché la serata, il cinquantenario di Portosole, poteva e potrebbe essere davvero il segnale di confine, la svolta, il primo vero passo, un “ritorno al futuro” non della fantasia, cinematografico, ma reale costruito sulla professionalità, sulla lealtà dei partecipanti, degli attori, del legittimo, sacrosanto e giusto guadagno di chi investe, ha idee, sogni, capacità. Stop ad avventure, ai troppo furbi, per non dire altro. Oggi, con la creazione di Portosole, le nuove opere previste di urbanizzazione, strade, parcheggi, gli investimenti già iniziati con l’Hotel de Paris, il fronte mare, altri hotel costruendi, ristrutturabili o in costruzioni possibilmente, necessariamente più attenti alla bellezza, che è vita, respiro, e non a qualche metro o mezzo piano in più.
Oggi per l’addormentata Sanremo è tornata miracolosamente la cuccagna, la Belle Époque. Rivivere, senza commettere errori, la Sanremo di quando è nato il turismo, si sono costruiti alberghi storici, belli, sono arrivati i primi villeggianti inglesi, teste coronate, russi, francesi, nobili, imprenditori di successo, amanti del sole, del mare, dell’ordine, della pulizia, dell’educazione. Stiamo respirando, in chiave moderna, il 1861, quando venne costruito da Pietro Bogge, imprenditore di Rivoli, l’Hotel Londra, 200 camere, 300 letti, clientela soprattutto d’oltre Manica e francese. Dieci anni dopo, nel 1872 l’Hotel Royal, esattamente 152 anni fa quando l’imprenditore Lorenzo Bertolini, proprietario a Courmayeur di un ristorantino scelse Sanremo per costruire quello che ancora oggi è tra i migliori hotel della Liguria e della Costa Azzurra chiamandolo Royal, in onore della Regina Margherita che aveva conosciuto ed ospitato. Nel 1888 ecco il Grand Hotel Des Anglais, costruito da un sanremese, Giuseppe Conio, 150 camere, 51 con bagno, che aveva già realizzato in Inghilterra con successo l’Hotel Eden. Su progetto del matuziano Pietro Agosti nel 1893 viene innalzato l’Hotel Bellevue, da alcune decine d’anni diventato sede del Comune con il nome di Palazzo Bellevue. Quante ne ha viste… Chiudiamo questa breve carrellata con l’Hotel de Paris, 1897, seconda opera dell’ingegnere Pietro Agosti.
Cerchiamo tutti di non perdere più nessun treno. Chi non sbaglia scagli la prima pietra. Sanremo senza Casinò, senza Festival, senza alberghi cosa sarebbe? Diano, Loano, con tutto rispetto. Portosole è l’occasione per fare poker, per rilanciare l’economia, turismo, posti di lavoro, benessere per tutti. Ad una condizione: nessuno deve fare furbate. “A ciascuno il suo”, il titolo di un romanzo di successo di Leonardo Sciascia. Chi se ne approfitta, politico, pubblico amministratore, imprenditore, faccendiere & C. preso ed impacchettato. Anche se si chiama B, G, L, Z o figlio di… o tengo famiglia… Onestà e basta. Se qualcuno ha problemini… succede a tutti, non è peccato. Si evitano sciocchi malintesi. Come scrive nelle sue poesie la giovanissima scrittrice calabrese Claudia Neri “La tua assenza fa rumore”.