È arrivato il commento di Giuseppe Zagarella sulla decadenza sulla respinta del ricorso da parte del Consiglio di Stato riguardo alla decadenza della concessione demaniale in capo a Porto di Imperia Spa:
“Anni di vita. Anni di battaglie. Anni in cui è toccato digerire insulti, giudizi e pregiudizi, attacchi demagogici e strumentali. Anni in cui è toccato pure essere additati come responsabili della rovinosa esperienza “del più bel porto del Mediterraneo”.
Ma finalmente la parola fine, senza se e senza ma, pronunciata dal Consiglio di Stato, cancella scenari che avrebbero costituito l’ennesimo schiaffo alla nostra città, già fin troppo ferita.
Il porto oggi è tornato finalmente e definitivamente nella disponibilità pubblica.
La decadenza della concessione è confermata. Quei privati, quella società, non saranno più protagonisti della costruzione e gestione dell’opera.
E finalmente, dopo oggi, sarà possibile ripartire, e ridare prospettiva a lavori, opere, e interventi che non sono più differibili.
E’ l’ultimo importante passaggio, la pietra tombale su un percorso ad ostacoli faticoso e a tratti estremamente insidioso, ma è il primo vero momento in cui si può immaginare di costruire il futuro della nostra città.
Oggi più che mai è possibile immaginare un vero sviluppo, e abbiamo l’enorme opportunità di pensare ad uno sviluppo equilibrato e compatibile, organico ed integrato.
Oggi si può iniziare un nuovo cammino, e per questo occorre ripensare a quel progetto, aprendo ad un dibattito pubblico serio.
Riconsiderandone alcuni aspetti, ripensandone le funzioni, immaginando quali scenari perseguire per il bene della comunità imperiese.
Noi a questo abbiamo lavorato, e per questo dibattito siamo pronti.
Le proposte le abbiamo e vogliamo porle sul tavolo della discussione; sono proposte concrete, sostenibili, tecnicamente supportate da un lavoro assiduo portato avanti in questi anni.
Inizia una fase delicata, fatta di scelte che devono essere condivise il più possibile, fatta di passaggi tecnici estremamente complessi, fatta di faticosa costruzione di un percorso che deve vedere tutta la città intorno ad un tavolo a ridisegnare il proprio futuro.
Come avviene per un piano regolatore, alla scadenza, bisogna guardarsi negli occhi e decidere cosa fare “da grandi”.
E lo si ottiene facendo di nuovo Politica. Con la P maiuscola. Non è più il momento di soluzioni “tecniche” più o meno costrette dai lacci e lacciuoli delle cause pendenti.
La briglia è tolta. E’ il momento delle scelte; e le scelte, per l’appunto, le fa la Politica.
Per questo giorno ci siamo battuti, in un piccolo drappello, ed anche io personalmente, e per questo abbiamo dedicato tanto tempo rubato alle nostre vite, alle nostre famiglie, al nostro lavoro.
Ne è valsa la pena? Io credo di sì.
Perché nessuno potrà mai toglierci questa cosa: sappiamo e sapremo sempre di aver contribuito, sul serio, a fare alla nostra città uno dei regali più grandi: le abbiamo dato una chance.
Una chance vera. E oggi siamo pronti, come sempre, per costruire, insieme, il futuro.”