Botta e risposta tra l’amministrazione di Pompeiana e il presidente della ASD Petanque Fabrizio Bucci che è tornato sul tema del Centro Sportivo Polivalente del paese.
“Quando la replica assume toni così accalorati, delle due l’una: o ci si sente toccati nel vivo, oppure non si accettano le critiche. In linea di principio non è, comunque, mai positivo “reagire” piuttosto che, a dispetto del titolo, precisare! Questa premessa mi sembra necessaria in considerazione del tono della risposta che l’attuale Amministrazione Comunale ha opposto alle mie osservazioni. D’altra parte, una replica tanto appassionata e così, apparentemente, ben articolata, non può restare senza una controreplica. E, allora, eccomi qua. Mi sento, innanzitutto, di dire che, in coscienza, come Presidente del Centro Sportivo Polivalente, sono assolutamente tranquillo, perché ritengo di avere sempre fatto tutto quello che è in mio potere per far funzionare al meglio la società e tenerne alto l’onore e il prestigio. Se così non fosse i soci mi avrebbero da tempo già revocato la loro fiducia.
Aggiungo che questo non vale solo per me, perché da solo avrei potuto fare ben poco, ma vale per tutto il direttivo e per tutti i soci aderenti che mi sento di ringraziare per quanto hanno fatto in questi anni difficili. È il sano spirito di squadra che ci ha sempre sostenuto, unito ad una profonda e sincera passione per questo sport. Entro, ora, nel merito della replica e comincio con il dire che, poiché gli atti e i fatti sono molto più eloquenti delle parole, stando agli atti ufficiali, non posso non puntualizzare che avremmo potuto fare di più se non avessi dovuto fare i conti con un atteggiamento eccessivamente rigido da parte del Comune. Mi riferisco anche agli ultimi mesi, durante i quali, nonostante le restrizioni, si sarebbe potuto, volendo, avere un margine di manovra più ampio per quanto riguarda l’attività sportiva. Se qualcuno ha voglia di farlo si guardi il carteggio intercorso tra il sottoscritto e l’Amministrazione Comunale e poi, ma solo poi, tragga le sue conclusioni.
Venendo, poi, alla vexata quaestio dei bagni, voglio precisare che essa non può essere decontestualizzata rispetto agli altri interventi di cui la Bocciofila ha bisogno e che, da anni, attende invano. I bagni, infatti, fanno parte integrante di un pacchetto di interventi che ben avrebbero potuto essere effettuati grazie ad un significativo stanziamento ad hoc effettuato ormai anni or sono e poi utilizzati per altre opere. Pur senza voler entrare nel merito delle scelte effettuate dall’Amministrazione Comunale, non posso, tuttavia, non rilevare che da quello storico stanziamento ben si sarebbe potuto estrapolare, quanto meno, la somma necessaria per realizzare i bagni come prevede la norma e, pertanto regolarizzare almeno quella indispensabile parte della struttura.
Aggiungo che ben vana sarebbe, a questo riguardo, la improbabile autodifesa dell’attuale Amministrazione ricordando che è quella precedente ad aver gestito la pratica, dal momento che gran parte di quella attuale era già presente in quella passata. L’utilizzo, poi, di altri bagni, pur nelle vicinanze, cui fa riferimento con tanta enfasi l’estensore delle “precisazioni”, risulta pressoché impraticabile, sia per difficoltà logistiche, sia per difficoltà organizzative. Non dobbiamo mai dimenticare, inoltre, che una cosa è la teoria, ben altra cosa è la pratica. Tali difficoltà appaiono ancor più evidenti per i nostri soci più anziani e quelli portatori di disabilità. A parte queste considerazioni è ben noto che, comunque, ogni struttura deve essere in possesso dei necessari requisiti di agibilità, proprio a cominciare dai bagni.
I giri di parole, anzi, direi le vere e proprie giravolte, non diminuiscono minimamente le responsabilità di chi, in questi anni, avrebbe dovuto provvedere e non ha provveduto. Trovo stucchevole la polemica sull’isola ecologica, dal momento che quello espresso non è solo un mio parere personale, bensì quello di molti altri che, come me, trovano quanto meno inappropriata la sua collocazione in quel contesto. Lo stato di trascuratezza e di degrado in cui versano, in particolare l’area che un tempo era gestita dalla Pro Loco, il campo sportivo e la stessa area giochi per i bambini, è talmente macroscopica che non la vede solo chi non la vuol vedere. Aggiungo, infine, che ben poco valore ha una pulizia fatta in fretta e furia e all’ultimo momento. Ben altre, infatti, sono le problematiche che affliggono da anni questa realtà fondamentale per la vita della nostra comunità. Ritengo, inoltre, un grave errore l’inserimento, tra i beni alienabili, della struttura adiacente il campo sportivo e, da sempre, adibita a bar/trattoria.
Avrebbe molto più senso, infatti, a mio modo di vedere e non solo, rendere disponibile a convenzione l’intero pacchetto. Per quanto riguarda la famosa convenzione, innanzitutto non posso non far rilevare di essere stato chiamato a firmarla il 27 marzo, quando il 31 dello stesso mese sarebbe scaduta. Ciò detto la mia indisponibilità a firmarla non è né un capriccio, né una presa di posizione immotivata, ma una precisa scelta maturata dopo averla attentamente letta e aver trovato in essa dei passaggi non condivisibili. Colgo, a questo riguardo, l’occasione per ribadire semplicemente che non è scritto da nessuna parte che le Convenzioni debbano essere firmate sempre e comunque solo perché a proporle è il Comune.
Nessun atto si mette sotto il naso di chi lo deve firmare tre giorni prima della scadenza, dando per scontata la sua adesione. Trovo questo atteggiamento irriguardoso e irragionevole, oltre che presuntuoso. Chiudo, infine, con le critiche mosse nei confronti delle precedenti Amministrazioni da parte dell’estensore delle “precisazioni”, facendo solo rilevare che, al di là del nome dei sindaci che si sono succeduti negli ultimi mandati, è sufficiente uno sguardo superficiale sui componenti degli esecutivi, per rendersi conto che non c’è molta differenza tra le ultime Amministrazioni Comunali”.