video
play-rounded-outline
03:55

Da oggi, lunedì 14 giugno, si amplia il numero delle farmacie liguri coinvolte nella campagna vaccinale anti-covid: alle 106 già attive se ne aggiungono altre 46, di cui 5 in Asl1. In totale, le farmacie della provincia di Imperia che aderiscono al servizio salgono a 24.

“Un grosso risultato – dichiara il dott. Elvio Barla, presidente di Federfarma Imperia – perché da oggi in Liguria abbiamo 151 farmacie che vaccinano, pertanto è chiaro che si è riusciti a dare una grossa mano alla campagna vaccinale. Quindi grande soddisfazione da parte di tutti noi e complimenti ai colleghi che hanno aderito a questa iniziativa”.

A differenza dei mesi scorsi, in cui veniva somministrato AstraZeneca, il vaccino inoculato stavolta sarà quello Pfizer, più difficile da gestire.  

“Le farmacie stanno somministrando Pfizer già da alcuni giorni, è senz’altro il vaccino che ha più difficoltà nella gestione, in quanto deve essere diluito prima di essere somministrato e ha determinate necessità di attenzione; però direi che a parte le difficoltà iniziali, le farmacie stanno svolgendo il loro lavoro in maniera precisa”.

Riceveranno un richiamo di Pfizer anche i soggetti, con meno di 60 anni, che abbiano già ricevuto una prima dose di AstraZeneca: questione che solleva non poche perplessità. Ci sono problemi a riguardo? “Io direi d no – risponde Barla – Regione Liguria ha già adottato questo provvedimento dettato dall’Istituto Superiore di Sanità, quindi già lo stanno facendo. Chiaramente lo faranno anche le farmacie, che dovrebbero continuare a fare AstraZeneca per chi deve fare il richiamo e ha più di 60 anni, quindi soggetti che hanno un rischio bassissimo per eventi trombotici.

Un’altra novità nella campagna vaccinale ligure riguarda il coinvolgimento, a partire da domani, dei medici pediatri per la somministrazione del siero Pfizer ai ragazzi nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni.

“È una cosa estremamente positiva – commenta Barla – purtroppo sappiamo che le scuole sono state veicolo per il covid. Fortunatamente i ragazzi non hanno una malattia così grave, ma è chiaro che possono portare il contagio in famiglia”.

Un’obiezione che viene sollevata, rispetto al coinvolgimento dei giovanissimi nella campagna vaccinale, è quanto il vaccino possa in realtà fermare il contagio. Interrogativo che al momento non trova ancora risposte.

“Queste sono cose che si stanno ancora studiando – sottolinea Barla – senz’altro direi che se la curva dei nuovi casi è in calo è dovuto alla stagionalità ma anche alla campagna vaccinale che è stata portata avanti in maniera estremamente importante. Quindi molto bene, vedremo se sarà il caso di fare una terza dose più avanti, questo ce lo dirà l’Istituto Superiore di Sanità”.