Il presidente regionale della Federalberghi Americo Pilati ha inviato una lettera al presidente della Regione Giovanni Toti, all’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino e, per conoscenza, a tutti i presidenti provinciali di Federalberghi. Al centro della lettera di Pilati, lo sciopero proclamato per domani per il settore del Trasporto pubblico.
Sottolinea Pilati: “Il nostro turismo non ha pace: prima il coronavirus, poi le autostrade e ora, in venerdì prefestivo, lo sciopero dei trasporti merci e persone indetto da Cgil e Uil. Comprendo le buone intenzioni da parte degli organizzatori, però indire uno sciopero dei treni il venerdì significa mancanza assoluta di cultura turistica. È un ulteriore mazzata al nostro turismo, già ansimante e traballante. Siamo amareggiati. Abbiamo aperto al buio lo scorso 20 maggio – prosegue Americo Pilati – con pochi turisti e molto personale. Sentivamo il bisogno di lanciare un messaggio all’Italia e al mondo, per far capire che la Liguria e bella, raggiungibile e che merita di essere visitata. Una cittadina senza insegne illuminate degli alberghi non avrebbe certamente fornito un’immagine turistica e per questo ci siamo voluti impegnare, garantendo, nonostante le difficoltà, il nostro contributo. L’apertura delle strutture ricettive significa il vero via alla stagione. Abbiamo cominciato a lavorare nei fine settimana e i primi tre weekend di giugno e luglio sono andati bene. È stata una piccola luce in fondo al tunnel, che ci ha dato speranza per andare avanti. Poi improvvisamente sono iniziati i problemi enormi per la viabilità in autostrada, che si sono ripercossi sui successivi week-end. Abbiamo quasi totalmente perso i turisti lombardi, perché rifiutano di fare sei ore di coda per un fine settimana in Riviera. È andata un po’ meglio con i piemontesi, che hanno utilizzato la viabilità alternativa di Ponente. Le prenotazioni ad agosto e a settembre stanno andando molto bene, in quanto hanno cominciato finalmente a prenotare anche gli stranieri e in particolare tedeschi, svizzeri e qualche francese. Si tratta, fra l’altro, di soggiorni più lunghi, rispetto agli italiani e quindi molto graditi. Ora, però, questo sciopero del trasporto pubblico è una nuova mazzata”.
Conclude Pilati: “I sindacati non avrebbero mai dovuto programmare uno sciopero in un giorno prefestivo, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale. Siamo molto amareggiati. Manca una vera cultura turistica, che si riversa in queste decisioni inopportune”.