Dopo 25 anni, l’alimentari nel centro storico di Pigna cessa l’attività e non trovando nessuno pronto a rilevarlo chiuderà i battenti. Una notizia che di certo sulla costa ha un peso di non troppa importanza, ma che per un paese dell’entroterra è tutto.
Nei nostri paesi le piccole attività come appunto un negozio di alimentari sono importantissime: oltre che a permettere rifornimenti in loco senza fare chilometri e chilometri di strade (spesso dissestate), costituiscono l’anima sociale della vita del borgo. Sono un punto di ritrovo, un luogo dove si conoscono le abitudini, spesso un punto ritiro pacchi per i servizi postali. Un pezzo d’anima delle nostre comunità che vanno via via spegnendosi e che con sempre più difficoltà tornano a riaprire.
Un grido di allarme quello lanciato da Roberto Trutalli, sindaco di Pigna che dall’alto della val Nervia fa sapere che: “Avevamo quattro alimentari e a partire dall’anno prossimo resterà solamente quello sulla provinciale. Possibile che sulla costa si continuino a costruire supermercati mentre ogni anno l’entroterra debba pagare uno scotto altissimo?”
La mancanza di servizi va a pari passo con lo spopolamento, rendendo impossibile risiedere in un luogo dove i servizi essenziali vengono meno. Una situazione che si spande a macchia d’olio in tutte le vallate e che vede il silenzio delle forze politiche.
Avere un’attività in un piccolo centro ma essere tassata allo stesso modo di una in un centro costiero sta divenendo una situazione insostenibile, facendo perdere così tanti preziosi punti di vita del territorio.
“È logico che un grosso supermercato apra in zone altamente popolate, ma perché non si può pensare che siano i supermercati stessi ad aprire piccoli negozi con il loro brand, affidandoli magari a giovani volenterosi? Le attività commerciali sono la salvezza del nostro territorio, continuando a non far nulla ci troveremo senza più niente e sarà troppo tardi per intervenire”, commenta Trutalli.