Clamoroso quanto incredibile! Per l’Asl1 imperiese dopo i controlli alla Rsa “Le Palme” di Arma di Taggia, finita nell’occhio della magistratura per reati gravi, tutto sarebbe in ordine. Nessuna criticità emersa nelle camere, nelle strutture per 80 ospiti, negli spazi medici, sanitari, relax, nelle cucine. Nessuna zona d’ombra.
Com’è possibile? Se lo chiedono in molti, se da 3/4 giorni sui social, in tv, sulle pagine dei giornali la casa di riposo per anziani “Le Palme”, 80 posti letto, vista mare, gestita da una cooperativa di Genova, da mesi al centro di delicatissime indagini della Guardia di Finanza di Imperia, viene descritta non come un’isola felice, ma come un incubo, uscito dal peggior film horror. Foto, filmati di telecamere nascoste dagli investigatori da mesi registrano abusi, reati, comportamenti inaccettabili, odiosi, all’interno della struttura di Arma da parte di infermieri, dipendenti, personale. Non una Rsa, come si legge nella pubblicità, tutta rosa-fiori-miele come dovrebbero essere tutte le case di riposo, ma invece come hanno titolato e titolano servizi ed articoli “Casa di riposo-Lager” per anziani. Persone deboli come bambini, non aiutati ma maltrattati, derisi, anche picchiati. Spesso pulizia zero, non lavati, non gli cambiavano i pannoloni, a volte invece che dar loro da mangiare a colazione, pranzo, cena, per fare presto chi era di turno preferiva gettare tutto, cibo e bevande, nel gabinetto, tenerli a digiuno…
“T’ammazzo di botte io! T’ammazzo, quant’è vero Dio che ti riempio di botte. Ti ammazzo di colpi quant’è vera la Madonna guarda, che ti devono trovare morto sta mattina” questa una delle tante minacce, registrate dalla Guardia di Finanza, urlate ad una persona anziana, una madre, forse un nonno, da chi doveva mostrargli tenerezza, avere cura di lui o di lei.
Alle 14 quando Rai3 Liguria ha dato gli aggiornamenti della giornata sul “caso Le Palme”, annunciando che in Tribunale ad Imperia il giudice per le indagini preliminari Massimiliano Botti aveva iniziato gli interrogatori di garanzia dei 10 operatori della Rsa di Arma agli arresti domiciliari da mercoledì (altri 14 dipendenti indagati sono stati sospesi) chiudendo con la notizia che il sopralluogo dell’Asl1 “non aveva trovato criticità” i nostri telefoni hanno cominciato a suonare: tutti volevano sapere come fosse possibile che la Guardia di Finanza, la magistratura indagassero, dicessero, analizzassero situazioni di una gravità estrema, da non credere e l’Asl all’interno de “Le Palme” non avesse trovato neppure uno spillo fuori posto. La maggioranza delle telefonate chiedeva “ma questi controllori dell’Asl hanno parlato con gli ospiti, hanno guardato se avevano ecchimosi, contusioni, ferite? Com’erano trattati, bene, male? Non vedevano l’ora di tornare a casa, di essere portati via il più presto possibile?
Anche noi vorremmo saperlo. Perché questo bruttissimo film a “Le Palme”, i ricoverati, loro malgrado, lo avevano visto già l’anno scorso: che provvedimenti sono stati presi dall’Asl, dalla Regione, il Comune avrebbe potuto fare qualcosa?