Si è tenuto oggi sabato 20 aprile presso la sala conferenze dell’hotel Rossini l’incontro “Preparati – Imperia nel futuro, anticipare la trasformazione climatica” organizzato dal circolo imperiese del Partito Democratico, che commenta: “Il titolo non è scelto a caso e vuole ricordare a tutti che è necessario prepararsi ai profondi cambiamenti in atto”.
“Con l’aiuto di chi in ambito europeo e locale si impegna nel settore – ha introdotto il segretario cittadino dem Paolo Berlanda – analizzeremo l’impatto della trasformazione climatica per poi arrivare a proposte concrete sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Sarà fondamentale attuare concretamente le direttive comunitarie in materia anche nella nostra città. Il cambiamento climatico sta modificando le nostre condizioni di vita e rende necessario un nuovo modello economico in grado di garantire una crescita sostenibile e intelligente”.
Ezio Andreta, ex direttore ricerche presso la sede UE di Bruxelles: “In Italia ci sono stati nell’ultimo anno 378 eventi estremi e, solo pochi giorni fa, nei paesi arabi è precipitata in poche ore la pioggia che normalmente cade in secoli. Quello che è preoccupante è la progressione dell’aumento delle temperature legate all’abnorme incremento della CO2 in atmosfera. I dati: il 25% dell’inquinamento deriva dalla produzione di energia, il 24% da quella agricola, il 21% dalla produzione industriale, il 14% dai trasporti: quindi bisogna prendere lucidamente coscienza della necessità di agire per modificare profondamente questa situazione. Occorre insomma passare da un modello economico quantitativo a uno qualitativo e che si basi sulla conoscenza e sulla presa di coscienza delle persone e non solo sulle risorse naturali”.
Simone Gaggino, membro dell’associazione Rinascimento dell’Entroterra: “Che cosa è una Comunità Energetica? Intanto ha il primo obiettivo di recuperare energia ma si occupa soprattutto di sostenibilità. Oggi stiamo sperimentando diverse forme organizzative. Bisogna lavorare insieme e collegarsi alle altre realtà del territorio, censendo innanzi tutto gli spazi dove installare gli impianti. Un processo che però deve partire dal basso, coivolgendo altri enti e realtà del territorio, le associazioni e le categorie. Manca purtroppo una regia regionale e la Liguria sul punto ha fatto pochissimo”.
Gianluca Nasuti, sindaco di Albisola Marina: “Il mio è purtroppo uno dei Comuni più antropizzati del ponente e si pone quindi per noi il tema di recuperare spazi verdi, una necessità non solo ecologica ma sociale. Siamo partiti con la realizzazione di impianti fotovoltaici e nel mentre abbiamo avviato la nostra Comunita energetica, abbiamo incontrato le prime difficoltà soprattutto normative e di individuazione delle cosiddette Cabine Primarie, fondamentali per la nascita di queste nuove comunità. Uno dei problemi maggiori è dato dalla tipologia di soggetto giuridico che andrà a costitire la CER”.
Deborah Bellotti, capogruppo PD di Imperia e delegata alle politiche ambientali del PD regionale: “La visione del Partito Democratico a livello regionale si basa su equità sociale ed ambientale, innovazione e crescita. Purtroppo però sono obiettivi al momento del tutto teorici, la realtà ligure è invece drammatica. Il nostro piano energetico è scaduto nel 2020 senza neanche avvicinare l’obiettivo del 14% di quota prodotta da fonti rinnovabili e fermandosi all’8%. I fondi dedicati dai bandi regionali ad oggi sono inadeguati. Pensiamo che il nuovo piano regionale si debba basare su due obiettivi: la riduzione del consumo energetico e l’estensione dell’uso delle energie rinnovabili”.
Edoardo Verda, consigliere PD di Imperia: “Le nostre sfide devono andare avanti oltre agli eventuali muri che ci vengono alzati dall’amministrazione. Attraverso questi incontri vogliamo cambiare la politica cittadina e proporre un’alternativa per Imperia. Una proposta che guarda, insieme, alla resilienza ai cambiamenti climatici e al superamento della povertà energetica che in Italia interessa due milioni di cittadini (fonte OIPE). Come gruppo consiliare guardiamo anche ad aspetti concreti come gli abnormi aumenti dell’acqua a cui andremo incontro, frutto di gravi errori del passato. Chiederemo quindi sul tema delle CER sia un censimento delle aree potenzialmente disponibili ed un protocollo tra Comune, gli altri soggetti interessati e con i comuni dell’area. In sostanza: vogliamo una città equa, solidale e verde”.